Che differenza passa tra la Metro B e la Metro della città di Lima? Nessuna, solo che a Lima non sono ai livelli di inciviltà e corruzione in cui siamo a Roma

Creato il 13 dicembre 2013 da Romafaschifo
Spesso ci si chiede quali sono stati gli elementi che hanno portato al fallimento Atac SpA. Una risposta l’ha fornita il Governo peruviano e l’Amministrazione di Lima, in sinergia con la compagnia GYM Ferrovias S.A., che hanno dimostrato come sia possibile mantenere i convogli metroferroviari.

Quando a Lima si parla della metropolitana, si pensa subito alle elettromotrici in uso sulla Linea 1, opera costruita dall'Astaldi tra il 1990 e il 1995. E c'è da esserne fieri, di la degli scandali, perché quel materiale è il frutto dell'ingegneria elettrotecnica nostrana, in quanto concepito dall'Ansaldo Trasporto e dalla Ercole Marelli Trazione nel 1989. Per ammirarle non occorre prendere l’aereo – anche se un viaggio da quelle parti è interessante a prescindere -, nossignore, basta munirsi di un semplice biglietto BIT da 100 minuti e varcare uno dei tornelli delle stazioni/fermate della Linea B.

Infatti, le elettromotrici della metro de Lima sono identiche a quelle utilizzate sulla nostra linea, spiccicate. Solo che lì, come l'intelligenza vuole, se le tengono strette, e fanno bene, data la buona riuscita del prodotto, mentre da noi, al solito, sono considerate ferro vecchio. E questo non perché siano arrivate da un punto di vista tecnico, anzi, ma semplicemente perché a Roma, da vent'anni a questa parte, si è presa l'abitudine a buttare e a ricomprare, in maniera scriteriata.

Quello che Met.Ro. prima e Atac poi, entrambe sostenute coi soldi dei contribuenti, hanno combinato negli anni, complici Regione e Comune, è obbrobrioso. I passaggi sono pressappoco questi: acquistano nuovo materiale poi, terminata la garanzia, lo lasciano andare avanti, senza programmare alcuna revisione generale; e quando i treni iniziano a mostrare i primi cenni di cedimento, si rimettono le mani in saccoccia - tanto paga Pantanole! - e ne comprano altro. Semplice, come bere un bicchiere d'acqua.

Sta accadendo anche ora, con le MB 100 (acronimo di Metro B), laddove gli illustri manager, seguendo alla lettera i meccanismi della propaganda fraudolenta, hanno incominciato a sostenere che i mali della linea sono da ascrivere alla vetusta età delle elettromotrici. Ma sappiamo che è tutto falso, che questa è solo una strategia mediatica - atta a nascondere le loro mancanze gestionali, gravi mancanze, e a giustificare, specie agli occhi dei romani, l'acquisto di nuovi convogli metropolitani - e che le MB 100, in particolare, sono in grado di macinare chilometri per altri vent'anni, se messe nelle condizioni di funzionare. E l'esperienza di Lima è una riprova.

E veniamo ai condizionatori, un'altra storia infinita. Da noi l'Atac ha sempre affermato che è difficile installarli sulle MB: nelle officine OGR, società controllata da Atac, sono riusciti a condizionare solo una composizione, una sola, due erano troppe, impiegandoci ben 12 mesi (i pianeti non erano allineati abbastanza); in Perù, al contrario, hanno condizionato tutte e 6 i treni con una botta sola. E sapete chi gli ha fornito gli impianti?...rullo di tamburi...l'Ansaldo. Avete letto bene, l'Ansaldo (diconsi An-sal-do), la nostra Ansaldo, quella che produce anche le batterie da cucina a forma di treno, per quanto è addentrata nel settore.

Insomma, facciamoci a capire, sono scemi i peruviani o siamo imbecilli noi? A voi la risposta, si accettano scommesse. Alè.

David Nicodemi
(articolo prelevato di peso da qui)

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