Che Dio mi guardi

Creato il 16 agosto 2010 da Linda



Che Dio mi guardi,
non voglio dirti: addio,
poiché questo significherebbe che ogni cosa è ormai trascorsa.
I passeri, la musica, e le semplici passeggiate serotine nei quartieri vicini,
il brodo caldo sul piccolo desco,
le effimere sigarette di cui non si può fare a meno,
la gioia per le prime parole del fanciullo.
Tu,
gli amici che visiteremo,
i regali promessici... e che senz'altro verranno.
La pioggia, l'erba, i libri,
e tutte le cose... tutte le cose.
... Dio mi guardi,
non voglio dirti addio
ma solo... sorriderò e ti dirò: felice sia il tuo mattino.
Nazìh Abu Afash (Siria, 1946)



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