Ieri sera ero a cena con alcuni amici e, supportati da una buona dose di lambrusco, abbiamo iniziato a raccontare alcune delle avventure che, in tanti anni, hanno colorato la nostra orgogliosa attività omosessuale.
E’ buffo ripensare ad avventure che, molto spesso involontariamente, hanno trasformato un momento della nostra vita nella scena di un film.
Tanti episodi, più o meno catastrofici, terrificanti sul momento, a volte tristi, ma che vale la pena di aver vissuto solo perché nel raccontarli riescono a strappare una risata.
Se mi guardo indietro ne vedo tanti.
Quando mi sono perso ad Hampstead Heath e mi sono ritrovato tra un gruppo di maschi che si prendevano a cinghiate (pauuura).
Quando quella che io immaginavo come serata romantica in una casa favolosa e con vista mozzafiato, si è conclusa con una disastrosa richiesta di pissing.
Quando quella che doveva essere una trasgressiva serata da trombo si è conclusa con me sul divano ed un giovane (terrificante) ballerino che, solo per me, eseguiva in salotto una coreografia di Steve LaChance.
Quando, per andare con un ragazzo, mi sono ritrovato nel letto insieme ad altre tre persone.
Quando le romanticherie del primo appuntamento, mentre eravamo sdraiati a guardare le stelle, sono state interrotte da un attacco di colite + sudazza che, quando ci ripenso, vengo ancora assalito da un senso di vergogna.
La proposta di ieri sera è stata: Ma perché non le raccogliamo in un libro?
La mia proposta di oggi è: chi vuole partecipare?