Sono state un tema molto dibattuto qualche tempo fa, anche per la possibile perdita identitaria connessa all'accorpamento, pure se per alcuni non era chiaro come si doveva effettuare questo accorpamento e quale nome doveva avere il risultato finale. Parlo delle province, questione sulla quale il Ministro per la Funzione Pubblica Patroni Griffi pubblica un dossier chiarificatore dal titolo Le Province: istruzioni per l'uso.Molti ricorderanno che l'eliminazione delle province fu un cavallo di battaglia dei fustigatori dei costumi, dalla quale dovevano arrivare risparmi di spesa per centinaia di milioni. Ora, a conti fatti, e pure se nella stessa ottica, il risparmio sulla spesa sembra molto più contenuto, almeno a leggere un documento dell'Upi. Nella sua introduzione il Ministro riconosce un'atavica tendenza all'abolizione delle province
Più di 150 anni sono passati da allora e, a scadenze più o meno regolari, vi è stato chi ha proposto l’abolizione di questo ente, ritenendolo un livello istituzionale intermedio, titolare di poteri e competenze talvolta non bene identificate in quanto sovrapponibili a quelle della Regione e del Comune.
Il colpo decisivo, però, nonostante le ricordate proposte interne di abolizione, viene dall'Europa, che ha più volte incoraggiato il Governo
a prendere immediatamente misure per garantire una revisione dell'amministrazione pubblica allo scopo di migliorare l'efficienza amministrativa. Sul punto, di particolare rilevanza, l’esplicita richiesta europea di un forte impegno ad abolire o a fondere alcuni strati amministrativi intermedi, come le province.
La riforma approvata dal Governo dovrebbe portare, secondo le intenzioni, a un numero di province radicalmente inferiore a quello attuale, anche se nel dossier non è scritto quante nè come si chiameranno le nuove province o come avverranno gli accorpamenti, e il tutto è lasciato a un generico e ora la parola ai territori.Il documento segue un percorso lineare: introduzione storica al tema e necessità che ne imponevano la revisione (non si dimentichi che il provvedimento fa parte della spending review); un cenno sul riordino della province, sulla tempistica, le procedure, le nuove funzioni e infine un capitolo sulle città metropolitane. Segue una corposa Faq, una serie di domande e risposte per dissipare i dubbi.
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