Sarà un buon anno se sarà faticoso e drammatico, se dimostrerà la voglia e la capacità di riprendersi il proprio destino, di mettersi in discussione e sarà pessimo invece se si esaurirà in uno stanco e ambiguo mugugno per le cose che non vanno, se le menti continueranno a filare la bandiera bianca che è in agguato dentro ognuno di noi. Se insomma sarà tranquillo e rintanato in verità, ma anche in battaglie di comodo. Non so, per esempio difendere a spada tratta e con argomenti confusi, contraddittori e/o biologicamente stravaganti gli ulivi insidiati dalla Xylella in Salento senza spiegare che si tratta di eradicare 4000 piante in tutto (una pratica agricola del resto antichissima), quando negli ultimi 10 anni sono stati distrutti in Puglia più di 300.000 ulivi sanissimi a causa della speculazione edilizia e della cementificazione senza che nessuno abbia detto bau. Anzi senza che nemmeno lo si sappia. Ma certo è più facile combattere una scaramuccia di retroguardia che una battaglia di sistema nella quale vengono coinvolti molti piccoli interessi.
Per questo mi auguro un 2016 inquieto e diverso.