Che sarebbe stato un anno…quindici giorni fa…quasi.

Da Ayertosco

Anche se non ci scrivo da un due mesi, quasi.

Anche se sono in ritardo di una decina di giorni con gli auguri…dieci giorni fa, quasi…facciamo quindici.

A volte mi manca si…sembra un’esistenza fa, quasi…sembra che la mia vita fosse diversa anche se io son sempre lo stesso, quasi…stesse lotte con le mie parti peggiori e desideri inconfessabili, sempre ad accumulare cataste di pensieri che si infilano in tutte quelle curve e pieghettine nel cervello neanche fossero briciole di crostatina tra le fessure della tastiera.

Quasi che ci ho ripensato a ricominciare di nuovo “che 301 sia” e sfogar se pur minimamente quella poltiglia beige che fa la spola tra stomaco e cervello tra una crisi di nervosismo e l’altra, che come sempre soffro di umanità cronica…non ero sano prima, non sono sano adesso…stessi amori impossibili e aggrappamenti a vetri scivolosi, mi riscopro spaventato da tutto come sempre mentre faccio lo spavaldo, come sempre…stesse battaglie perse in partenza perché sono il primo a non credere alla vittoria…arretro…arretro…arretro.

Perdente.

Scrivo poco.

Vorrei.

Mi servirebbe…forse. Quasi.

Di la…nell’altro spazio bianco, qualcosina qualche giorno fa, ho scritto. Tanti inizi…tanti titoli, due fenomenali credo, quasi…ed ho paura di sprecarli…lo sapete che ci si rimane delusi quando il pezzo non è all’altezza del titolo…è per lo stesso motivo per cui i trailer non dovrebbero esistere oppure dovrebbero fare un film interamente stile trailer con mezze frasi ad effetto, soundtrack che pompa, trama incapibile ma tanto “bum-bum”, nessun momento morto.

Nessun momento morto.

E anche in questo periodo, a proposito, io…poi…nessun momento morto, quasi.

Progetti, impegni. Tanti.

Eh si…ecco…questo poi sarebbe anche positivo.

Ma non sono felice.

Qualcosa non torna.

Ci sono degli spazi in cui non riesco a vedere, dentro. E che cazzo di paura ho…io…di vivere.

Perché.