Che senso ha morire in corsia

Da Teoderica
Stavo cercando un romanzo d'amore, ai tempi ero una sedicenne "schiava d'amore" lessi un titolo: "Il maestro e Margherita" e pensai, sicuramente una dolce storia d'amore, invece mi imbattei  in un intreccio di fantasia, satira e tanto divertimento, quanto risi, solo un altro libro mi ha rallegrato così ed è il Don Chisciotte. Il Maestro e Margherita  è un romanzo scritto da Michail Bulgakov nel 1940, ma pubblicato solo nel 1966, quando la Russia si avviava a destalinizzazione.
Pensate che ancora oggi nell'ex Russia si "tirano" l'un l'altro la mummia di Stalin, c'è chi vuole sbarazzarsene e chi come Putin  dice:"altolà Stalin non si tocca".
Nel 1961 Stalin sloggiò dal mausoleo che divideva con Lenin, perchè una stimata donna bolscevica disse di aver sognato Lenin che le diceva di non voler dividere il catafalco con Stalin, quest'ultimo fu traslato appena dietro al mausoleo.
Questo fatto è  divertente, pensare agli eruditi comunisti che si affidano ad un sogno superstizioso.     
La storia di Bulgakov comincia con l’introduzione di due personaggi: Berlioz e Ivan.
I due sono intenti in una conversazione ai giardini, nel centro di Mosca. La loro conversazione è interrotta da un uomo vestito in modo strano, Woland ovvero Satana in persona, che farnetica cose strane, racconta ai due uomini che Gesù è esistito realmente e che lui era presente quando è stato condannato, inoltre presagisce la morte del povero Beriloz. Questi preso dal terrore e credendolo pazzo va a cercare aiuto, ma nello stesso istante in cui esce dal cancello del parco trova la morte nello stesso modo in cui Woland aveva predetto.
A Mosca avvengono molti fatti strani e Ivan cerca di spiegare a tutti  la presenza di  Woland in città e dei suoi poteri magici. Preso per pazzo viene rinchiuso in un ospedale psichiatrico. Qui fa la conoscenza di un altro paziente che si fa chiamare “Maestro”. Questi è autore di un romanzo su Ponzio Pilato e portato alla follia dai critici che gli hanno stroncato la carriera.  Ivan spiega al Maestro del suo incontro con Woland e di quello che questi gli ha raccontato sul processo di Gesù. A questo punto il Maestro gli rivela che in realtà Woland è Satana in persona e parla della sua storia.
Nel frattempo a Mosca Woland, che si è insediato nell’appartamento di Berlioz, viene contattato da un impresario teatrale e tiene uno spettacolo di magia nera  sui  i vizi e l’avidità dei moscoviti.
Margherita è stata l’amante del Maestro. Hanno avuto un breve relazione, poi lui è scomparso ma lei non ha mai rinunciato a cercarlo. Un giorno, viene avvicinata da uno sconosciuto, Azazello, seguace di Woland. Azazello le dice di sapere delle sue sofferenze per il Maestro, le da una crema che, spalmata sul corpo le farà rincontrare il suo amato. All’inizio la donna è titubante ma al pensiero di poter ritrovare finalmente il suo amato obbedisce e si spalma la crema su tutto il corpo. Improvvisamente si ritrova ringiovanita e capace di volare.
Volando arriva da Satana che le dice di essere stata scelta per essere la regina di un  sabba che aveva organizzato, al termine del quale, avrebbe potuto scegliere un desiderio che sarebbe stato esaudito.
La donna partecipa al gran ballo del plenilunio e alla fine esprime il suo desiderio e può finalmente riabbracciare il suo amato Maestro al quale viene anche restituito il suo libro, un tempo bruciato. I due tornano a vivere nella vecchia casa del Mestro e sembrano finalmente felici. Ma un giorno torna a fargli visita Azazello che, per ordine di Woland, li uccide facendoli poi ritornare in vita al seguito di Satana.
A questo punto Woland con tutti i suoi proseliti va via da Mosca e Margherita e il Maestro vengono accompagnati in un luogo sconosciuto dove trovano Ponzio Pilato che si tormenta per aver condannato Gesù. Ma il Maestro non può lasciare tutto così e chiede ed ottiene da Woland che Ponzio Pilato venga liberato dal suo tormento. Finalmente in pace i due amanti possono vivere il loro amore e trovare la serenità.
Che senso ha morire in corsia, con l'accompagnamento dei gemiti e dei rantoli dei malati inguaribili? Non sarebbe meglio organizzare con quei ventisettemila rubli una bella festa e prendere del veleno, trasferirsi nell'altro mondo al suono della musica, circondato da belle ragazze ebbre e da amici scanzonati?( da "Il  Maestro e Margherita")
immagine di Teoderica

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