Che strana questa nostra Italia…

Da Arthur

Che strana questa nostra Italia, da un lato si rincorre la maldicenza gratuita e inopportuna e dall’altro si osannano i buoni sentimenti tra una lacrima e l’altra.

Lo ammetto, in questo guazzabuglio non ci capisco granché, e la voglia di lasciarmi alle spalle questa gigantesca ipocrisia cresce di giorno in giorno.

Da poco è stato eletto il Capo dello Stato e qualche giorno fa le due ragazze volontarie sono appena tornate in Italia e subito, per “dovere di cronaca”, ovviamente, la macchina del fango si è messa in movimento. Scavano alla ricerca di malefatte, poche in effetti, ininfluenti a dire il vero, ma ci provano istillando nella mente di chi legge il dubbio che qualche cosa di sbagliato debba esserci per forza.

Ci sono giornalisti, politici, avventurieri dell’insulto a prescindere che hanno costruito la loro immagine in nome di una presunta verità da sviscerare ad ogni costo, non importa se può far male, non importa se si calpesta la dignità di un individuo, per un attimo insieme al malcapitato si è protagonisti su di un palcoscenico senza pareti, in uno scenario a 360 gradi che lascia senza fiato.

E che dire delle lacrime a gogò che si sprecano nei vari programmi televisivi?

Ne guardavo giusto uno l’altra sera, un ragazzo, bravo ragazzo a dire il vero, aveva invitato sua madre per dirle quanto l’amasse e che aveva capito quanto fosse importante che lei potesse contare su di lui dopo la morte del padre.

Beh, ammetto che mi sono emozionato, la regia, l’evento, le parole non poteva fare un effetto diverso, ma dopo, quando le luci si sono spente mi sono chiesto che senso avesse tutto questo e soprattutto, a chi servisse.

Alla fine siamo gli stessi che si fermano a guardare con curiosità morbosa un morto sul ciglio della strada, gli stessi che non riescono a guardare con ammirazione il collega ammettendo che sia stato più bravo di noi o che insinuano chissà quali scenari per screditare l’amico più caro per un presunto torto subito.

Sì, gli stessi che chiusi nel loro piccolo mondo non riescono a guardare a un palmo dal loro naso, soli in una società che non offre tante alternative, soli alla ricerca di qualcosa in cui credere.

L’amore e l’odio va sempre di pari passo, dicono i bene informati, ma quanto si crede nell’amore e quanto ci si abbandona alla ginnastica dell’odio?

Vabbè, giusto così per dire.