Il ministro Poletti propone la fine del contratto in base alle ore di lavoro, dice che è roba vecchia e che lo stipendio dovrebbe essere erogato in base alle prestazioni raggiunte. Dice che c'è la tecnologia che faciliterebbe il lavoro e che quindi non avrebbero più senso gli stipendi percepiti in questo modo. Ma nemmeno Berlusconi (e lui lo sa bene, visto che è un vero imprenditore ) è arrivato a dire questo! Poletti, come tante altre persone comuni che nella vita non si sono spaccati la schiena, non ha una minima idea del mondo del lavoro: la maggior parte dei lavoratori hanno delle occupazioni pesanti. Penso alla catena di montaggio, penso ai lavori negli ospedali, RSA o case di riposo dove gli operatori si fanno un "mazzo tanto" e provoca problemi fisici a medio termine. Penso ai braccianti, ai manovali, alle commesse, ai magazzinieri. A tutti quei lavori dove si richiede uno sforzo fisico non indifferente. Se si dovesse prendere sulla parola il ministro, i datori di lavoro nei confronti di questi lavoratori avrebbero l'autorità per dire: "Finchè non hai finito, non vai a casa. Devi raggiungere l'obiettivo!". Già siamo ritornati indietro ai tempi dell'800 quando il rapporto tra lavoratore e imprenditore era individuale per contrattare, figuriamoci con questo sistema.
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