I ricercatori dell'Università di Warwick hanno scoperto che sul pianeta extrasolare HD 189733b i venti soffiano ad oltre 2 chilometri al secondo, muovendosi dal lato diurno a quello notturno del pianeta.
HD 189733b è il gioviano caldo noto più vicino alla Terra, a soli 63 anni luce di distanza.
Ciò lo rende un ottimo target astronomico, tanto che è stato il primo pianeta extrasolare ad essere osservato nella luce visibile.
Ha un'orbita di 2,2 giorni molto stretta attorno alla sua stella, 30 volte più vicino della Terra rispetto al Sole. La sua atmosfera era apparsa di un intrigante blu cobalto, con un albedo simile a quello del nostro pianeta tanto da meritare l'appellativo di "Pale Blue Dot extrasolare".
Ora, un team di ricerca guidato da Tom Louden dell'Università di Warwick, ha misurato direttamente e mappato il suo sistema meteorologico.
"Questa è la prima mappa meteo al di fuori del nostro Sistema Solare. Mentre abbiamo già osservato i venti su altri esopianeti, non eravamo mai stati in grado di misurare direttamente e mappare un sistema meteo".
Su HD 189733b la velocità dei venti è 20 volte superiore a quella che può formarsi sulla Terra.
"La velocità è stata misurata usando la spettroscopia ad alta risoluzione dell'assorbimento del sodio presente nella sua atmosfera. A seconda di come le zone atmosferiche di HD 189733b si muovono verso la Terra o più lontano, l'effetto Doppler cambia la lunghezza d'onda di questa caratteristica, permettendo di misurare la velocità".
In questo schema il pianeta è mostrato in tre posizioni diverse mentre si sposta davanti alla sua stella madre.
Il cambiamento della retroilluminazione (la superficie della stella è più luminosa al centro, rispetto ai bordi del disco) permette di misurare l'assorbimento da parte delle diverse zone atmosferiche. Analizzando lo spostamento Doppler dell'assorbimento, il team ha potuto determinare la velocità dei venti. La regione blu si sta muovendo verso la Terra a circa 19.300 chilometri orari, mentre la regione rossa si sta allontanando a circa 8.000 chilometri orari. Effettuando le opportune correzioni, necessarie per tenere conto della rotazione del pianeta, ne deriva una velocità dei venti pari a circa 8.700 chilometri orari in direzione est.
Il team spera di poter estendere questa tecnica allo studio dei pianeti rocciosi simili alla Terra.
"Siamo entusiasti di aver trovato un modo per mappare i sistemi meteo su pianeti lontani", ha detto Peter Wheatley, co-ricercatore, sempre dell'Università di Warwick. "Man mano che svilupperemo ulteriormente questa tecnica, saremo in grado di studiare i flussi del vento con maggior dettaglio e ricavare carte meteorologiche di pianeti più piccoli".
Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Astronomical Journal Letters.
Spatially resolved eastward winds and rotation of HD\,189733b [abstract]
We measure wind velocities on opposite sides of the hot Jupiter HD189733b by modeling sodium absorption in high-resolution HARPS transmission spectra. Our model implicitly accounts for the Rossiter-McLaughlin effect, which we show can explain the high wind velocities suggested by previous studies. Our results reveal a strong eastward motion of the atmosphere of HD189733b, with a redshift of 2.3+1.3−1.5kms−1 on the leading limb of the planet and a blueshift of 5.3+1.0−1.4kms−1 on the trailing limb. These velocities can be understood as a combination of tidally locked planetary rotation and an eastward equatorial jet; closely matching the predictions of atmospheric circulation models. Our results show that the sodium absorption of HD189733b is intrinsically velocity broadened and so previous studies of the average transmission spectrum are likely to have overestimated the role of pressure broadening.