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Checco ‘Misseri’ Zalone: come sdoganare, in chiave comica, la tv del dolore

Creato il 13 dicembre 2011 da Nottecriminale9 @NotteCriminale
Giovanni Mercadante
Checco ‘Misseri’ Zalone: come sdoganare, in chiave comica, la tv del dolore
 In tv, c’è da dire, lo avevamo visto in tutte le salse: in lacrime in cerca della nipote che poi confessa di aver ucciso ed occultato in un pozzo, con una corda a mimare le gesta dell’omicidio, tramite missive inviate alla figlia, che però casualmente finivano nelle redazioni dei talk-show della domenica pomeriggio, nelle sembianze di una statuina del presepe manco fosse l’Arcangelo Gabriele, sottoforma di tatuaggio ambito tra i più giovani e recentemente in uno salotto televisivo, attorniato da opinionisti e con la scritta ‘esclusiva’ che capeggiava sullo schermo (cosa ci sarà poi di così esclusivo?). 
All’appello mancava, dunque, l’imitazione e come succede a tutti i personaggi popolari, è arrivata puntuale. 
 Spalleggiato da Claudio Bisio che lo introduce come ospite di un programma di cucina (uno dei pochi ai quali effettivamente non ha mai partecipato) Checco ‘Misseri’ Zalone, che di professione fa “lo zio nelle radiotelevisioni” si appresta a dare gli ingredienti dei “Maccheroni all’Avetrana” che puntualmente ritratta, come è solito fare il vero Misseri. 
Checco ‘Misseri’ Zalone: come sdoganare, in chiave comica, la tv del dolore <<Qual è la sua specialità?>> -chiede Bisio- <<Piango e faccio i picchi dell’audience…facciamo una cosa presto che devo andare ad X-Factor tra poco…>> risponde il signor Michele. 
Apriti cielo. 
Nei giorni successivi al bar, tra amici e soprattutto sul web e sui social network dilaga la polemica: “Che squallore…”, “Che volgarità”, ”Ma come si fa?” … si leggeva qua e là il disappunto anche di molti addetti ai lavori che lo hanno giudicato inadatto alla prima serata.  
Ma nonostante il passo indietro di Checco Zalone sulla sua pagina facebook dove si scusa con quanti hanno trovato di cattivo gusto l’imitazione, bisogna dare atto al comico pugliese di aver sdoganato la figura di “zio Michele” non in quanto criminale protagonista del fatto di cronaca in sé ma del Misseri ormai diventato a tutti gli effetti personaggio televisivo, con tempi e modi televisivi e con la capacità di attirare su di sé l’attenzione dei media. 
 E non solo: di mira è stata presa anche la tv del dolore e chi campa da oltre un anno su un atroce omicidio del quale ancora non è ben chiaro chi sia il colpevole. 
 Osando, si potrebbe affermare che sia stato un piccolo atto di coraggio da parte di Luca Medici quello di portare in tv, con la sua comicità intelligente, qualcosa che non si era ancora del tutto visto e andando paradossalmente contro il media che lo trasmetteva. 
 Un piccolo sketch conclusosi con la citazione di Gaber e della “Strana Famiglia” adattata ai programmi televisivi attuali, a voler sottolineare come la famiglia Misseri sia continuamente sotto i riflettori televisivi ossessionati dai fatti di cronaca nera. 
 Più che indignarsi con i comici, bisognerebbe prima prendersela con chi, giorno per giorno, ha contribuito a far diventare Misseri il protagonista televisivo dell’ultimo anno
.

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