Protagonista assoluta del film è la cucina, a differenza di quanto accada in altri titoli (come Sapori e dissapori): è talmente protagonista che, agli altri elementi della trama, personaggi compresi, viene lasciato il loro giusto spazio, senza incertezze o indebite ombreggiature. È per la cucina che vive Alexandre Lagarde (Jean Reno), dimenticando tutto il resto, famiglia in primis: chef famosissimo e "stellato", difende la propria posizione e la propria cucina (tutt'altro che nouvelle, diciamolo), nonostante l'arroganza macchiettistica del manager del ristorante, Stanislas (Julien Boisselier). Jacky Bonnot (Michaël Youn), per conto suo, è impastato con la cucina, ciò che lo rende dogmatico e permaloso, dunque una palla al piede per i datori di lavoro che vogliono compiacere - non educare - i gusti dei clienti (per beceri che siano); l'uomo, però, deve combattere con sé stesso per garantire un minimo di sicurezza e appoggio alla propria compagna Béatrice (una Raphaëlle Agogué molto bella), incinta. Il loro incontro casuale determinerà l'esito della commedia e porterà i numerosi comprimari al più zuccheroso lieto fiine, attraverso una serie di gag a volte esilaranti, con punte demenziali che, come spesso accade nel cinema francese, qui non mi disturbano affatto, anzi alleggeriscono il film da emotività e intellettualismo fuori luogo.
Alexandre e Jacky sono su posizioni sociali, culturali ed economiche diverse: ma non sono la capacità a determinare la gerarchia (e, tutto sommato, neanche l'esperienza anagrafica dell'uno sull'altro): film centratissimo sulla cucina, si diceva, Chef è anche un film sul lavoro tout-court e sulla fortuna che arride o non arride un po' a capriccio, e comunque sostanzialmente senza moralismo. Pur di mantenere preminenza tematica, contenutistica e narrativa, Daniel Coen (regista e sceneggiatore) non ha esitato a semplificare alcuni problemi (i protagonisti provengono da un contesto comunque alto-borghese o ci vivono immersi) o a tingere di macchiettismo personaggi e situazioni, pur mantenendo credibili gli uni e le altre.