Parigi, 1906. Ci avviciniamo ormai al tramonto della Belle Époque (1871-1914) e l'Europa si dirige inconsapevole verso la prima guerra mondiale. Léa de Lonval (Michelle Pfeiffer) nel pieno della giovinezza è stata una delle cortigiane più affascinanti e note ed è ancora in ottima forma, nonostante abbia superato già da qualche tempo i quarant'anni. Contattata dalla sua vecchia collega Madame Peloux (Kathy Bates), a cui è legata da uno storico rapporto di rivalità, si convince ad insegnare al di lei figlio l'arte dell'amore e a prepararlo per un successivo matrimonio. Il rapporto con il diciannovenne Fred (da lei soprannominato Chéri) diverrà sempre più coinvolgente e quando i due dovranno separarsi inizierà il dramma.
Il film di Stephen Frears, uscito a tre anni di distanza dall'acclamato The Queen (2006), non è molto convincente, anzi è piuttosto deludente. Per la verità il regista britannico, pur non sembrando particolarmente ispirato, è autore di una messa in scena poco appariscente ma efficace. La ricostruzione degli ambienti e dei paesaggi è accurata, come da copione nelle produzioni americane di un certo livello, ed è di sicuro apprezzabile la fotografia dell'esperto Darius Khondji (Seven, La nona porta, Un bacio romantico, Funny Games U.S.). Il fatto che Chéri tangibilmente non arrivi mai al cuore di chi guarda sembra essere in grandissima parte responsabilità dello sceneggiatore Christopher Hampton, incapace di trasferire sulle pagine del proprio script la forza dell'omonimo libro della scrittrice francese Gabrielle Colette, molto apprezzato all'epoca della sua uscita (1920) dal premio Nobel transalpino André Gide.Possono interessarti anche questi articoli :
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