Bentrovati miei amati lettori! Oggi qui al nord ha deciso di farci prendere una breve pausa dal caldo asfissiante. Questa mattina ci siamo svegliati infatti con un leggere venticello che si è tramutato poi in pioggia, ma già ora fa più caldo. La consolazione è che stanotte si dovrebbe dormire finalmente.Diamo al via oggi ad una nuova rubrica, a cui ho deciso di aderire perché l'ho trovata davvero molto molto carina. Miei cari, sto parlando di Chi ben comincia, rubrica ideata da Alessia de Il profumo dei Libri.
Le poche regole della rubrica:- Prendete un libro qualsiasi contenuto nella vostra libreria- Copiate le prime righe del libro (possono essere 10, 15, 20 righe)- Scrivete titolo e autore per chi fosse interessato- Aspettate i commenti
La scelta di questa settimana è caduta sul libro che ho appena iniziato a leggere, che ho aspettato impazientemente ma che mi ero imposta di leggere più in là possibile ma attendere oltre è stato impossibile. Signori e signori, rullo di tamburi ecco a voi...
InsurgentdiVeronica Roth
MI SVEGLIO con il suo nome sulle labbra.Will.Prima ancora di aprire gli occhi, lo vedo di nuovo crollare a terra.Morto.Sono stata io.Tobias si accovaccia davanti a me, appoggiandomi una mano sulla spalla sinistra, mentre il treno sobbalza sui binari. Marcus, Peter e Caleb sono vicini all’entrata. Faccio un respiro profondo e trattengo l’aria nella speranza di alleviare la pressione che mi sta montando nel petto.Soltanto un’ora fa, niente di quello che è successo mi sembrava reale.Ora invece sì.Espiro, ma la pressione non se ne va.«Forza, Tris» mormora Tobias, guardandomi negli occhi. «Dobbiamo saltare.»È troppo buio per capire dove ci troviamo, ma il treno sta procedendo in discesa quindi dobbiamo essere nei pressi della recinzione. Tobias mi aiuta ad alzarmi e mi accompagna verso il portellone aperto.Gli altri saltano giù, uno dopo l’altro: prima Peter, poi Marcus, infine Caleb. Prendo la mano di Tobias. Il vento è più forte sulla soglia della carrozza e mi spinge verso l’interno, come una mano che voglia riportarmi verso la sicurezza.Ci lanciamo nel buio. Il violento impatto con il suolo mi provoca una fitta alla spalla, dove sono stata ferita da un colpo di pistola. Mi mordo il labbro per non urlare e cerco mio fratello. «Tutto bene?» gli chiedo.Si sta massaggiando un ginocchio, seduto sull’erba pochi metri più in là. Annuisce. Lo sento tirare su con il naso, come se stesse nascondendo le lacrime, e devo voltarmi dall’altra parte.
Mi sono imposta di fermarmi, anche se sarei rimasta ancora qui a condividere con voi altri passi di Insurgent.L'avete letto? Amato? Aspetto i vostri commenti.
Stay tuned!Xoxo, Giò