Buongiorno! Come potrete intuire dal titolo, anch'io mi sono decisa a dar spazio a questa bellissima rubrica sul blog. Mi incuriosiva da molto, e nel tentativo di fare qualcosa in più in questo piccolo angolo virtuale, alla fine ho ceduto -in materia libresca, si sa, la mia determinazione è resistente come un filo d'erba. Perciò, TA-DAAAAAN.
Chi ben comincia è una rubrica a cadenza settimanale ideata da Alessia -che ringrazio tantissimo (grazie Alessia!) per avermi dato il permesso di portare qui la sua idea- del blog Il profumo dei libri, e consiste nel condividere con voi lettori le prime righe dell'incipit di un romanzo che ho letto/sto leggendo/leggerò per indirizzarvi positivamente o meno verso la lettura in questione.
Dunque... iniziamo con il libro che ho finito proprio ieri. Stava lì, sulla mensola della libreria, a guardarmi e sussurrare prendimi, leggimi, che praticamente la mia resistenza è venuta meno -ma va?!- e l'ho accontentato.
Con il motore della moto che ronzava, percorsi Dacantur Street addentrandomi con calma nel quartiere francese. Dalla schiena mi pendeva il fucile, un Benelli M4 Super 90, caricato a mano con dardi d'argento antivampiro. Alla cintura, nascoste sotto la giacca di pelle, portavo un assortimento di croci dello stesso materiale e paletti legati alle cosce coperte dai jeans. Le bisacce sulla moto erano piene dei miei miseri bagagli: gli abiti da una parte, gli attrezzi del mestiere dall'altra. Essendo un'ammazzavampiri prezzolata, viaggio leggera.Per il colloquio, però, avrei dovuto nascondere gli attrezzi con cui davo la caccia ai vampiri. La mia ospite avrebbe potuto offendersi, il che non era una bella cosa visto che aveva in mano il mio prossimo assegno e possedeva lei stessa un bel paio di canini.
Un ragazzo, un bel tipo fermo su una soglia, girò la testa per seguirmi mentre avanzavo in moto. Come me indossava gli stivali di cuoio, una giacca e i jeans, però i suoi capelli scuri erano corti mentre i miei arrivavano fino ai fianchi, quando non li toglievo di mezzo legandoli stretti sulla testa per combattere. Lì vicino c'era una Kawasaki appoggiata al cavalletto. Non mi piaceva il suo interesse, ma non stuzzicava i miei istinti predatori o territoriali.
Percorsi la St Louis e poi la Dauphine, insinuandomi tra commessi dall'aspetto nervoso che tornavano a casa e alcuni festaioli usciti presto per divertirsi. Katie's Ladies era il bordello più vecchio ancora attivo nel quartiere, in funzione dal 1845, anche se con ubicazioni diverse, a seconda degli uragani, maree, costo affitti e compiacenza delle autorità locali e dei loro agenti. Parcheggiai, misi il cavalletto e srotolai le gambe dalla moto. In una discarica di Charlotte, nella Carolina del Nord, avevo trovato due moto con la carrozzeria arrugginita e le gomme consumate. Erano messe male, ma Jacob -un meccanico quasi in pensione, che restaura Harley come un sacerdote zen e vive lungo il fiume Catawba- si è preso i miei soldi e ne ha sistemata una usando i pezzi dell'altra, ordinando quello che gli mancava su internet. Gli sono occorsi sei mesi.
Nel frattempo ho cacciato per lui, fornendo a sua moglie e ai suoi quattro figli cervi, conigli e tacchini -qualsiasi cosa riuscissi a prendere, menomata com'ero-, ho fatto provviste in città con i soldi che avevo accumulato e rimesso in forma il mio corpo malandato. Non potevo fare di più durante i mesi che mi ci sono voluti per curarmi. Perfino a una persona che, come me, guarisce rapidamente e ha un metabolismo variabile occorre molto tempo per riprendersi dopo essere stata quasi decapitata.
Un incipit bello lungo, tanto per iniziare bene. Diretto, incisivo, ammiccante e molto intrigante, una serie di aggettivi che mi ha inesorabilmente costretta a continuare la lettura -ma sapete che, con la scuola appena iniziata, non sarò veloce come in estate. Questa ancora misteriosa figura che è la protagonista inizia a comporsi, pezzo per pezzo, in aspetto e carattere, con qualche chicca interessante circa il suo "lavoro" e i suoi impieghi passati. Io sono davvero curiosa di andare avanti, e spero di non rimanerne delusa. Che mi dite, siete curiosi anche voi?