Io e Kel abbiamo caricato sul furgone gli ultimi due scatoloni. Ora posso far scorrere la portiera e girare la maniglia. Ecco fatto: ho appena impacchettato diciott'anni di ricordi. Ricordi in cui, immancabilmente, c'è mio padre.
Sono sei mesi che lui non c'è più. Un tempo abbastanza lungo perchè mio fratelo Kel, che ha nove anni, non scoppi a piangere ogni volta che lo nominiamo. Ma anche una cosa così recente che siamo ancora alle prese con i problemi economici in cui siamo precipitati dopo la sua morte. Tant'è che non possiamo più permetterci di restare qui in Texas, nell'unica casa che io abbia mai conosciuto.
<<Lake, basta con quel muso lungo>> mi rimprovera la mamma, passandomi le chiavi di casa. <<Vedrai che il Michigan ti piacerà un sacco>>.Mia madre non mi chiama mai con il mio vero nome. Le e mio padre hanno discusso per nove mesi su come chiamarmi. Alla mamma piaceva Layla, come la canzone di Eric Clapton. Al papà piaceva il nome Kennedy, come uno dei Kenney. "Non importa quale" diceva. "A me di quella famiglia piacciono tutti".Avevo quasi tre giorni quando finalmente l'ospedale li obbligò a prendere una decisione. E così loro presero le prime tre lettere di entrambi i nomi e mi chiamarono Layken, anche se poi nessuno dei due mi ha mai chiamata così.
Ecco fatto. Sono stata un pò lunga, scusate, ma volevo sapere come finiva la storia dei nomi. Prevedo di leggerlo appena finito La custode degli spiriti. Voi avete letto Tutto ciò che sappiamo dell'amore? Anche a voi ha rubato il cuore come a molti altri? Fatemelo sapere nei commenti. Non vedo l'ora di leggere i vostri incipit!Buon lunedì a tutti.