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Mi avevano scambiato per lui così tante volte che quando morì ebbi la sensazione che anche una parte di me fosse morta. Decisi di andare al suo funerale per dire addio a quell'altro me stesso che ora sarebbe scomparso nella fredda argilla Deansgrange, compianto da amanti che potevo aver conosciuto, da un pubblico che forse non lo aveva dimenticato, da una ex moglie, due figli e un cane. E alla fine fu proprio il cane che mi mise nei guai.
Forse per rispetto, per un'inopportuna tendenza al melodramma, un perenne bisogno di "non mettermi nei guai", o chissà per qualche altro motivo, mi presentai al funerale con un cappello, la sciarpa del college e un paio di quegli occhiali da sole tanto amati dalle celebrità minori. Preso posto tra i presenti e notai con piacere che c'erano davvero molte persone, tutte assorte in quello stato di silenzioso torpore che si addice alla commemorazione di un uomo deceduto, come diceva il necrologio, "nel fiore degli anni". Suppongo che gli scrittori di necrologi utilizzino uno di quei manuali di frasi fatte. Gli stolti, ad esempio, si sopportano sempre mal volentieri, la voglia di vivere altro non è che lussuria ed è necessario tornare in seno alla famiglia per riposare in pace.
In ogni caso, quando era morto aveva una cinquantina d'anni e l'atmosfera tra la folla radunatasi era soffocante. Le lacrime erano vere e non c'era traccia di quella calma rasserenante che caratterizza invece la commemorazione di un uomo che ha avuto una vita lunga e ricca. No, la sua vita era stata turbolenta, spettacolare e crudelmente breve.
Ok, forse mi sono dilungata un po' troppo, ma era per rendere a piano l'immagine che l'autore ci descrive. Non so dirvi ancora cosa mi aspetto da questa lettura, però sono curiosa di iniziarla..
A proposito di libri "ritrovati", vi è mai capitato di scovare qualche bel libro nel fondo della libreria?? Raccontatemi <3