Torna la rubrica ideata da Alessia de Il Profumo dei libri!
Immagino che le regole ormai le conosciate, ma non è mai male ripassare: ◆Prendere un libro qualsiasi contenuto nella vostra libreria ◆Copiate le prime righe del libro (possono essere 10, 15, 20 righe) ◆Scrivere titolo ed autore per chi fosse interessato ◆Aspettate i commenti.
Questa volta ho scelto Il Castello in Aria di Diana Wynne Jones. Conoscete Il Castello Errante di Howl? Questo libro è il suo seguito e sono finalmente riuscita a mettergli le mani sopra. *-*
Laggiù, nel più profondo sud della terra d'Ingary, nel paese dei Sultanati di Rashpuht, viveva un giovane commerciante di tappeti chiamato Abdullah. Abdullah abitava a Zanzib e, come molti mercanti di quella città, non era ricco, anche perché il padre gli aveva lasciato in eredità solo il denaro sufficiente per acquistare un modesto emporio nell'angolo più remoto del bazar. Il patrimonio familiare, compresa la grande bottega di tappeti che si trovava proprio nel cuore del mercato, era andato, alla morte dell'anziano genitore, ai parenti della sua prima moglie. Abdullah non era mai riuscito a sapere come avesse potuto deludere il padre tanto profondamente da meritare un lascito così misero. Probabilmente tutto era scaturito da una profezia fatta alla sua nascita. D'altra parte, non si era mai neanche dato veramente la pena di indagare a fondo. Al contrario, fin dalla più tenera età, aveva semplicemente cominciato a fantasticare sulle proprie origini. Nei suoi sogni a occhi aperti immaginava di essere il figlio di un grande principe, abbandonato o rapito ancora in fasce, e questo naturalmente voleva dire che colui che chiamava padre non era, in effetti, suo padre. Insomma, un castello in aria vero e proprio, della cui inconsistenza, peraltro, Abdullah era perfettamente consapevole. Tutti, infatti, dicevano che aveva ereditato l'aspetto del genitore e, quando si guardava allo specchio, vi vedeva riflesso un bel ragazzo, dal volto magro, tagliente, gli occhi da falco e il naso aquilino, somigliante come una goccia d'acqua al ritratto del padre da giovane. Fatta eccezione per un bel paio di baffi fluenti che il genitore ostentava fieramente, mentre lui cercava disperatamente di far allungare quei quattro peli che gli pendevano dal labbro superiore e che sperava si sarebbero infoltiti presto.Che ve ne pare? Io ho un pò paura di leggerlo. Tempo di non ritrovare la stessa magia che accompagnava la storia di Howl e Sophie.
Lo avete letto? Lo leggerete?