FRESCO SULLE LABBRA, FUOCO NEL CUORE di Hanan Al-Shaykh
Mentre l’aereo saliva e scendeva come uno yo-yo, le urla di Amira sovrastavano di gran lunga le invocazioni «Allah Akbar», Dio è grande, e le preghiere che uscivano dalla bocca degli altri passeggeri. Le sue grida continue, insieme alle turbolenze, sconvolsero Lamis, la donna seduta accanto a lei, che pensò: “Figlio mio, fi glio mio, come ho potuto lasciarti?!”. Ma poi, mentre l’aereo riacquistava quota, si ricompose e cominciò a ripetere: «La mia borsetta, il mio passaporto ».Un giovane inglese accorse verso una hostess per aiutarla ad alzarsi, ma il fracasso causato da Amira impediva ai passeggeri di riprendere il controllo e li trasformava in radar pronti a captare ogni minimo tremore, anche soltanto immaginario, soprattutto ora che si erano resi conto di una realtà tanto familiare da essere solitamente dimenticata: stavano volando nello spazio infinito tra le nuvole e l’ignoto, dentro una scatola di latta con due ali.
Ora che avete letto l'incipit pensate di prenderlo e di dargli una possibilità? Io ho un paio di letture da smaltire, ma ho intenzione di leggerlo al più presto, e voi?