Un po’ di mesi fa avevo acquistato “Elementi di stile nella scrittura”, il libro consigliato da Stephen King, scritto da William Strunk Jr e pubblicato nel 1918. Sono meno di 100 pagine per 10 Euro di spesa, probabilmente lo avevo acquistato su IBS. È pubblicato da Dino Audino, un editore che per chi ha voglia di imparare a scrivere, rappresenta una manna. Basta sfogliarne il catalogo per rendersene conto.
Non so dire la ragione; ma l’ho sfogliato, e solo in questi giorni cercando della documentazione a proposito di altro (assicurazioni auto), mi è capitato di nuovo tra le mani.
Adesso in realtà credo di capire il motivo che mi ha spinto a metterlo da parte. Ci sono delle regole, e io quando devo leggerle, o impararle, sbuffo. Sarà la conseguenza della scuola che mi trascino ancora dietro alla mia veneranda età. Non ne vado fiero: mi fossi applicato avrei evitato un mucchio di cose, a volte poco piacevoli.
Però se leggo: “Una proposizione partecipale posta all’inizio di un periodo deve riferirsi al soggetto grammaticale della principale” (pagina 21), sbadiglio. Lo so è un errore. Magari è pure semplice da assimilare.
L’ho rimesso a posto. Però mi sono detto: allora quelle sul blog sulla cura per i dettagli, sull’attenzione per la parola, l’arte, sono chiacchiere? No. Ci darò un’occhiata. Non garantisco nulla perché alla mia età non si ha più voglia di imparare nulla (non ce l’ho mai avuta quando era necessaria, figuriamoci adesso).
Tuttavia, ci si rende conto che un po’ di ordine (la punteggiatura come si deve per esempio), non può che farmi bene.
Tutto trae origine (credo), dal fatto che imparare qualcosa viene visto come una perdita di tempo. Si scrive un racconto, e non si sente il bisogno di scervellarsi con virgole e proposizioni.
E non è nemmeno un’idea sbagliata. La scrittura è sensibilità, gusto (arte in una parola) e questa porta a tritare le regole grammaticali. Se si è davvero bravi (pochi lo sono però), pure calpestandole si ottengono degli ottimi risultati. Immagino che la lettura di questo libercolo non possa che farmi bene, anche se non garantisco nulla a proposito dei risultati.