Più che un teaser, quello di oggi, è una riflessione nella quale mi riconosco appieno; ma rimando i commenti a dopo. Nel frattempo, vi auguro buona lettura e una bellissima giornata. Ditemi che la vostra non prevede sei ore di linguistica generale e due di storia della lingua italiana: ho bisogno di rassicurazioni!
Titolo originale: Solitaire
Autrice: Alice Oseman
Editore: Newton Compton
Anno: 2015
Pagine: 416
Il mio nome è Tori Spring. Mi piace dormire e mi piacciono i blog. L’anno scorso avevo degli amici. Prima che succedesse tutto quel casino con Charlie, prima di dover affrontare la dura realtà dei miei voti, delle domande per l’iscrizione all’università e prima di rendermi conto che avrei dovuto iniziare a parlare con la gente… Le cose erano molto diverse, credo. Ma adesso è tutto finito. Ora c’è Solitaire. E Michael Holden. Io non so cosa stia cercando di fare Solitaire e non mi importa di Michael Holden. Non mi importa davvero.
La prima cosa che faccio quando rientro da scuola è crollare sul letto e accendere il portatile. Ogni santo giorno. Se non sono a scuola, potete giurare che il portatile sarà sempre a un paio di metri dal mio cuore. Il portatile è la mia anima gemella.
Negli ultimi mesi ho cominciato a rendermi conto che ormai, più che una persona reale, sono un blog. Non so quando ha avuto inizio, né ricordo il momento o il motivo per cui mi sono iscritta a questo sito, ma, a quanto pare, non ho più memoria di quel che facevo prima né so cosa farei se lo chiudessi. Sono serissima quando dico che mi pento di aver aperto il blog, davvero. È un po’ imbarazzante. Ma è l’unico posto dove riesco a trovare persone che un po’ mi assomigliano. Qui le persone parlano di sé in un modo che nella vita vera non ha eguali.
Se lo cancellassi, probabilmente tornerei a essere sola.
E non è questione di avere più o meno follower. Io non sono Evelyn. È che nel mondo reale non si ritiene accettabile, a livello sociale, parlare chiaramente di cose deprimenti, perché la gente pensa che stai soltanto cercando di attirare l’attenzione. Una cosa che detesto. Quel che dico è che è bello poter esprimere ciò che vuoi. Anche se solo in rete.
Allora, quanto vi rispecchiate nelle parole di Tori? Per una riservata come me, il web è libertà. Libertà di poter dire la mia senza dover alzare la voce, cosa che sembra essere necessaria nella vita di tutti i giorni, così come libertà di poter sentirsi relativamente liberi da giudizi. Non che non esistano, ma in qualche modo ne sento meno, in parte, la pressione. E il blog, così come twitter, sono strumenti per sentirmi libera. Lo schermo protegge, inutile girarci attorno, e per la boss della costruzione di muraglie cinesi difensive non c’è niente di meglio al mondo. E per voi, cos’è il web? Cosa rappresentano i vostri blog, se ne avete?