Chi di teaser ferisce

Creato il 21 aprile 2015 da Ceenderella @iltempodivivere

Quest’oggi incontrerò il Premio Pulitzer 2000 Jhumpa Lahiri. Questa la frase che mi rimbomba in testa da ore e sinceramente, se non avessi preparato questo post sabato pomeriggio, non sarei capace di scriver niente al momento. Aver non solo la possibilità di incontrarla, ma anche di parlarle, di chiederle quello che ti passa per la testa sul momento… credo mi sentirò male dall’emozione, ma cerchiamo di resistere. Parliamo del post di oggi: un libriccino che ho appunto cominciato tre giorni fa il cui tema portante è sì una storia tra la protagonista e un suo insegnante, ma che affronta anche una tematica sempre più presente e pressante anche in Italia, ovvero il bullismo. Vi lascio alla lettura e vi auguro una bellissima giornata <3"><3"><3

Titolo: Non chiedermi se ti amo
Titolo originale: Me e Mr J
Autrice: Rachel McIntyre
Traduttrice: Daniela Di Falco
Editore: Newton Compton
Anno: 2015
Pagine: 256

Lara ha quindici anni e crede di aver trovato la sua anima gemella. C’è solo un problema: si tratta del suo insegnante. Fino a quel momento la sua vita è stata molto difficile: suo padre ha perso il lavoro, ma lei ha cercato di essere forte, almeno a casa. I suoi sfoghi e le sue paure li ha consegnati soltanto al suo diario. Solo a quelle pagine riesce a rivelare cosa le succede a scuola: Lara è vittima di orribili episodi di bullismo. Finché, improvvisamente, nel buio della sua esistenza è accesa una luce: appare Mr Jagger, il suo giovane e affascinante insegnante. È l’unica persona che riesce a capire Lara, a prenderla sul serio e a notare le sue qualità. L’unica persona che si mostra gentile con lei. L’unica di cui Lara si innamora perdutamente. Ma anche l’unica che non può ricambiare i suoi sentimenti… O forse sì?

«Ciao, Lara», ha detto Molly con il tono caldo e amichevole di uno squalo parlante. Subito mi si sono rizzati i peli sul collo (be’, in senso metaforico. Fisicamente, non so nemmeno se ce l’ho quei peli lì). «Volevo dirti che ieri ho parlato con tua madre quando è venuta a fare le pulizie a casa nostra. Sapevi che tua madre ha cominciato a lavorare per i miei genitori?». Tempestiva risata da parte di quella leccapiedi di Mikaela.
«Strano, vero? La prossima volta che sarò nel mio bagno privato a fare… chissà cosa… penserò a tua madre».
«La mamma di Lara è una che si fa pagare per i suoi servizi!», ha esclamato Mikaela, e giù a ridere a più non posso.
Mikaela Walker, sei un genio della comicità. Mi. Sto. Letteralmente. Sbellicando. Dalle. Risate.
Naturalmente, a questo punto un vero ninja rosso si sarebbe innalzato in tutto il suo metro e ottanta di altezza e avrebbe annientato Mikaela con un micidiale colpo alla trachea. Ma io non riuscirei nemmeno a improvvisare una battuta micidiale. Sono un caso disperato (…)
Già, mamma fa la donna delle pulizie. Un mestiere del cavolo. Almeno mia madre lavora per guadagnarsi da vivere, a differenza della tua, Molly, che nonostante sia una oziosa, scusa, graziosa signora con tanto tempo libero, non può prendersi il disturbo di alzare quel culo secco che si ritrova per dare una spolverata di tanto in tanto.
Sono tempi duri. Fare le pulizie non era certo la massima aspirazione nella vita di mamma, ma dopo che la ditta è fallita non c’era alternativa: o quello o la fame. Penso sul serio che lei e papà siano invecchiati di dieci anni in sei mesi. E non solo perché la ditta ha chiuso. Con la vendita della casa abbiamo proprio toccato il fondo: tutta la famiglia stretta in un abbraccio sul vialetto d’accesso; Simon che non capiva bene cosa stesse succedendo; mamma che cercava di farsi coraggio; papà ad assicurarci che si trattava solo di un cambiamento temporaneo.
Ma dopo due anni, il cambiamento mi sembra decisamente stabile.
E questo perché, lungi dal vergognarmi del suo lavoro, sono in realtà orgogliosa che mia madre pulisca casa tua, Molly Hardy-Jones. Perché quando raccoglie le tue schifose mutande dal pavimento, lo fa per permettere a me, mio padre e mio fratello di tirare avanti per un po’. Significa che è una star e non una donnetta.
Perciò vaffanculo, Molly Hardy-Jones, tu e il tuo nuovo bagno privato. Mia madre è la Regina delle Pulizie e sfoggia i suoi guanti di gomma come una star. E se mai lascerai le tue luride mutande sparse in giro perché se ne occupi lei, giuro che te le ficcherò giù per il gozzo.
Molly ha un bagno tutto per sé. Io e Simon dividiamo lo stesso asciugamano per il viso. Proprio non c’è giustizia al mondo.


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