Buona giornata, amici! Come state passando le ultime giornate d’agosto? Io china su manuali di linguistica, filologia e letteratura italiana a sbollirmi il cervello finché non esplode. Ma vabbe’, mi consolo leggiucchiando per quel poco che posso e proprio di uno dei libri che mi son capitati sottomano ultimamente volevo parlarvi un po’ oggi. Pronti quindi per il teaser tratto da una meraviglia?
Chi di teaser ferisce è una rubrica inventata dal blog Should be reading col titolo teaser Tuesday ma che io ho pensato di rendere casuale. Posterò quindi una citazione del tutto spoiler-free dal romanzo che sto leggendo e vi invito a fare lo stesso per scambiarci letture e invogliarci a prendere in considerazione nuovi libri!
Mi sono accorto non molto tempo fa che, anche se tutti si stavano abituando a me, nessuno osava mai veramente toccarmi. All’inizio non me ne rendevo conto, perché alle medie, in genere, non è che i ragazzi vadano in giro a toccarsi l’un l’altro. Ma giovedì scorso, a lezione di ballo, che è il corso che mi piace meno, la signora Atanabi, l’insegnante, ha cercato di convincere Ximena Chin a fare coppia con me. Ora, io non avevo mai visto nessuno prima d’ora in preda a un “attacco di panico”, però ne avevo sentito parlare, e sono quasi sicuro che Ximena ne abbia avuto uno in quel preciso istante. Ha cominciato ad agitarsi ed è diventata tutta pallida, si è letteralmente inzuppata di sudore nel giro di un minuto e poi se ne è venuta fuori con una qualche scusa sghemba tipo che doveva correre in bagno. In ogni caso la signora Atanabi le ha cavato le castagne dal fuoco, perché ha finito col decidere di non far ballare più nessuno in coppia.
E poi ieri, al corso di scienze, stavamo facendo questa indagine su una polvere misteriosa, in cui dovevamo classificare una sostanza dividendola in acida o basica. Tutti dovevano riscaldare le polveri misteriose su un’apposita piastra e successivamente fare le proprie osservazioni, perciò ci stavamo tutti curvi sopra, ognuno con il suo quaderno a portata di mano. Dunque, ci sono otto ragazzi nel corso e sette erano ammassati uno sull’altro da un lato del piatto per riscaldare, mentre uno solo – il sottoscritto – aveva tutto lo spazio del mondo dalla parte opposta. A quel punto ho preso atto della faccenda per forza, ma ho sperato che la signora Rubin non ci facesse caso, perché non volevo intervenisse. Invece ovviamente anche lei se ne è accorta e infatti ha detto qualcosa.
«Ragazzi, c’è un sacco di spazio da questa parte. Tristan, Nino, spostatevi di qui» ha detto la prof, così Tristan e Nino sono venuti dal mio lato.
Tristan e Nino sono sempre stati gentili con me. Lo dico ufficialmente. Non super gentili, tanto da cambiare abitudini per stare con me, ma abbastanza gentili, che vuol dire che mi salutavano e si rivolgevano a me parlandomi in tono normale. Perciò non hanno fiatato, quando la signora Rubin ha chiesto loro di spostarsi sul mio lato, mentre quasi tutti fanno delle smorfie di nascosto pensando che io non li veda. Comunque, stava andando tutto liscio finché la polvere misteriosa di Tristan non ha cominciato a sciogliersi. Lui ha tolto il suo pezzettino di alluminio dalla piastra proprio mentre cominciava a fondersi anche la mia polvere, motivo per cui sono andato per togliere anche il mio alluminio, ed è stato allora che la mia mano ha urtato accidentalmente la sua per una frazione di secondo. Tristan ha ritratto la mano con un gesto così fulmineo che ha lasciato cadere l’alluminio sul pavimento, facendo cascare contemporaneamente dalla piastra anche tutti quelli degli altri.
«Tristan!» ha strillato la signora Rubin, ma a Tristan non gliene poteva importare di meno che la sua polvere si fosse rovesciata a terra, o di aver fatto cadere dalla piastra quella degli altri. L’unica preoccupazione che ha avuto in quel momento è stata di precipitarsi al lavandino del laboratorio a lavarsi le mani più in fretta possibile. È stato in quel preciso istante che ho capito che alla Beecher Prep esisteva questo problema del toccarmi.
Immagino fosse un po’ come la “formaggite” nel Diario di una schiappa. In quella storia i ragazzi avevano paura di beccarsi le pulci, se avessero toccato il vecchio formaggio muffito nel cortile del basket. Alla Beecher Prep, il vecchio formaggio muffito sono io.
Titolo originale: Wonder
Serie: Wonder
Autore: R.J. Palacio
Editore: Giunti
Pagine: 288
Anno: 2013
È la storia di Auggie, nato con una tremenda deformazione facciale, che, dopo anni passati protetto dalla sua famiglia per la prima volta affronta il mondo della scuola. Come sarà accettato dai compagni? Dagli insegnanti? Chi si siederà di fianco a lui nella mensa? Chi lo guarderà dritto negli occhi? E chi lo scruterà di nascosto facendo battute? Chi farà di tutto per non essere seduto vicino a lui? Chi sarà suo amico? Un protagonista sfortunato ma tenace, una famiglia meravigliosa, degli amici veri aiuteranno Augustus durante l’anno scolastico che finirà in modo trionfante per lui. Il racconto di un bambino che trova il suo ruolo nel mondo. Il libro è diviso in otto parti, ciascuna raccontata da un personaggio e introdotta da una canzone (o da una citazione) che gli fa da sfondo e da colonna sonora, creando una polifonia di suoni, sentimenti ed emozioni.
La meraviglia che è davvero questo film mi sta sconquassando il cuore e so già da ora che ne scriverò una recensione che recensisce poco e finirà per dichiarare il mio amore spassionatamente a questo ragazzino e a chi l’ha creato. E voi, se ancora non l’avete fatto, dovreste proprio dare una chance ad Auggie! Ma, nel frattempo, che state leggendo? Qualche citazione da condividere?
Non c’entra niente col post ma avrete notato dei cambiamenti sul blog: una nuova rubrica (a cui vi invito a dare un’occhiata perché il sondaggio è ancora aperto!), la pagina delle rubriche sistemata quasi definitivamente così come quelle delle recensioni a cui ho dato un ordine più felice e intuitivo, banner per le varie rubriche che vedrete comparire in ogni post – perché sono fissata con l’ordine – e, non ultimo, probabilmente il nome del blog che cambierà il mese prossimo in coincidenza col primo anno di apertura e con qualcos’altro che sto organizzando. Insomma, cambiamenti in corso ma in sostanza sempre lo stesso. E quindi volevo chiedervi: ci sono modifiche che apportereste o cose che da lettori avete notato e non vi piacciono? Su, su, ogni consiglio è gradito! E questo è quanto, amici. Un bacio grande,