Accenno al privato per ricavarne un’ulteriore riflessione su come i nostri nipoti vengano sovente educati. Nelle “lezioni” si è dedicato spazio, com’era prevedibile, alle nuove iniziative di legge sulla violenza: della tipologia dello stalker ho già riferito* accennando a come nell’infanzia si rintraccino spesso le origini del comportamento violento. Provo dunque a dire qualcosa sull’educazione del maschietto: che dovrebbe essere, quanto meno nei nostri paesi occidentali avanzati, niente affatto sessista, e invece sovente pecca in tal senso. E’ un errore, naturalmente, entrambi i generi dovrebbero essere predisposti a svolgere tutti i ruoli, professionali come domestici, senza caratterizzazioni e privilegi di sorta. Come comportarsi per evitarlo?
Ho scelto l’immagine di una mamma perché le viene tradizionalmente imputato il privilegio del maschio. In certi casi l’accusa è fondata: molte (per fortuna in calo) praticano una curiosa (e dannosa) mescolanza di iperprotezionismo e sopravalutazione “mitologica” delle caratteristiche virili. Il risultato può essere un uomo debole , insicuro e prepotente: un bel rischio per la futura compagna!
Alla formazione del violento concorrono naturalmente altri fattori – incluso l’esempio paterno!- che sarebbe lungo esaminare qui, né tutti i maschietti mal educati lo diventano. Ha però fondamento il contrario: nella storia di un adulto maltrattatore troviamo spesso errori educativi di tipo sessista. Facciamoci caso, care nonne, a proposito dei nostri nipoti, ed evitiamoli per quanto ci compete.
*http://virginialess.wordpress.com/?p=2537&preview=true
**http://educazionegenereinfanzia.wikispaces.com/Giocattoli+e+stereotipi+di+genere
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