Chi è il colpevole della morte del giovane Lamberto al Cocoricò?

Creato il 23 luglio 2015 da Lorenzo Zuppini @lorenzozuppini
Ho letto le solite frasi di circostanza sulla morte di Lamberto Lucaccioni, il sedicenne morto durante una serata nella discoteca Cocoricò per aver bevuto tre grammi di ecstasy. Siamo ovviamente tutti dispiaciuti, chissà i genitori, povero ragazzo, era così giovane, speriamo che il pusher muoia delle più atroci sofferenze eccetera eccetera. Frasi di questo tipo riempiono le prime ore successive all'evento drammatico, un po' perché ci crediamo davvero a quel che diciamo, un po' perché è come dire che la mafia fa schifo, rimedi sempre un applauso.
Il passo successivo consiste nel ricercare i veri colpevoli dell'accaduto. Attenzione, ho appositamente scritto "veri" perché alla vittima stessa non si può affibbiare tale qualifica. Tatto, delicatezza? Mah, non saprei, secondo me il più delle volte si tratta di paraculismo. Ergo, insomma, che il vero colpevole sia a piede libero, va quindi beccato. Lo spacciatore? Sì beh, sicuramente ha buona parte della colpa, perché comunque la si voglia mettere egli stava compiendo un reato. I genitori che non hanno vigilato, educato, menato se necessario? Chi può dirlo, non credo esista un manuale su come fare i genitori. Loro ci provano, ma non è garantita la perfetta riuscita dell'impresa perché, guarda caso, stiamo sempre parlando di esseri umani che per definizione sono fallibili. Escludendo pure loro chi é rimasto? Lo Stato! Sì cazzo, lo Stato, perché esso deve far sì che tali nefandezze non accadano (lo spaccio di droga) e che quindi vengano evitate certe disgrazie (un sedicenne morto per overdose). Poi comunque lo Stato non può controbattere, perché oggigiorno quale politico tenterebbe di deviare la colpa verso altri difronte al dramma che la famiglia della vittima sta vivendo? Già mi considerano un ladrone, pensa il parlamentare, se poi gli do contro finisce che ci rimetto il collo. Quindi in definita è lo Stato il colpevole perché non sensibilizza i giovani di oggi, perché non li mette al corrente di quanto sia brutta la droga, perché non li istruisce su come usare un profilattico così da evitare malattie veneree, perché non insegna loro che il Quidditch è un gioco che esiste solo in Harry Potter e quindi se ti lanci da una finestra con una scopa tra le gambe non puoi sperare di scamparla, eccetera eccetera. Fino ad arrivare alle più grosse assurdità utilizzate anche come gomma da masticare per la mascella incazzata del popolo gretto. E non prendetela sul personale.
Io sono di un altro avviso, controcorrente direi, e lo dico perché non sono un parlamentare, quindi pur rischiando di rimaner sulle palle a qualcuno credo che il mio collo ne uscirà illeso. La colpa, in definitiva, è solo del giovane Lamberto che ha deciso di assumere quella droga in quel quantitativo. Nessuno lo aveva costretto, e il pusher diciannovenne (quindi poco più grande) aveva il ruolo della tentazione, situazione con cui ci troviamo alle prese svariate volte al giorno.
Per porre rimedio ad un problema si deve riuscire ad affrontarlo a viso aperto, abbassando il dito dietro cui vorremmo nasconderci. Altrimenti, se non salta fuori la causa scatenante del tutto, mi pare improbabile riuscire a trovarne la soluzione.
Mi dispiace per i familiare del giovane morto, dico davvero, ma è bene che ognuno di noi inizi a pensare che si è e si deve essere responsabili delle proprie azioni.
Ho già sentito troppe volte affermare che i "veri" responsabili delle stragi del terrorismo islamico siamo noi perché non abbiamo accolto coi guanti bianchi i signori terroristi.