Cosa succede al mondo una volta che i prime movers, ovvero i primi motori della società, le persone in grado di creare ricchezza e progresso, stanche di essere schiave della collettività e di essere usurpate del pieno controllo delle loro qualità, decidono di ribellarsi. John Galt, il personaggio misterioso del romanzo, promuove la prima forma di sciopero intellettuale, utile per protestare contro coloro che usano la forza del diritto sociale e della colpa morale per confiscare il successo dei membri produttivi della società. Quella di Galt è una battaglia che punta ad elevare l’individuo come completo proprietario delle proprie capacità. Per fare questo è necessario che le persone che non si sentono valorizzate nella società, rinuncino al loro lavoro facendo cadere la società in un baratro nel quale tutti capiranno la loro importanza rispetto a quella dei politici di professione.
La ribellione dei prime movers, i quali sostano in una condizione assimilabile a quella di Atlante, il titano della mitologia greca condannato da Zeus a sollevare la volta celeste, e come Atlante essi sono costretti a sostenere una società della quale non godono.
Diretta conseguenza del pensiero dell’autrice, è la necessità che lo Stato non debba intervenire mai nella vita della società se non quando si tratti di garantire la protezione dei diritti individuali dalla violenza.
Tremendamente di attualità dicevamo, perchè possiamo riferirci alla figura di John Galt quando si assiste a fenomeni di fuga dei cervelli o dei capitali. Questi vengono infatti visti come volontà individuale di preferire il successo personale all’amore per la patria e per la propria collettività.