Rafe Spall nei pani di William Shakespeare, "Anonymous"
Giusto per capire di cosa si tratta, però, diciamo che questo film pone il suo fondamento sull'idea, largamente diffusa in una parte dei critici letterari degli scorsi quattro secoli, che Shakespeare sia come un secondo Omero, ovvero che Mr William Shakespeare nato a Stratford-Upon-Avon nel 1564 non sia realmente l'autore delle opere che gli sono attribuite bensì un prestanome. La presunta vera identità del poeta/drammaturgo non è nota, anche se naturalmente ci sono varie ipotesi; nel film viene seguita quella che lo identifica in Edward De Vere, Conte di Oxford alla corte di Elisabetta I e poeta .
Emmerich ha dichiarato:
" Da quando ho cominciato a occuparmene, una decina di anni fa, la questione dell'autenticità di Shakespeare non mi ha più dato pace"Il film sarà nelle sale italiane dal 18 di Novembre, e credo proprio che la mia curiosità mi porterà dritta dritta sulla poltrona del cinema ( anche perché visto il totale orrore dei film che sono in programmazione ultimamente, appena c'è un qualcosa di appena decente e si ha la serata libera bisogna letteralmente fiondarvisi ), quindi non ho scritto questo post per commentare, positivamente o meno, il film di Emmerich. Questo potremo farlo una volta visto, non prima.
Edward De Vere interpretato da Rhys Ifans in "Anonymous"
Intendiamoci, sono davvero dispiaciuta per l'eventuale padre di quelle opere meravigliose costretto a mascherare il suo genio sotto altro nome e altra faccia, tuttavia certamente per lui sarebbe comunque inutile se scoprissimo chi è. Per secoli "Romeo e Giulietta" è stato attribuito a William Shakespeare, e ancora oggi è simbolo per eccellenza della tragedia e dell'amore. E' un punto di vista assolutamente personale, ovviamente, ma credo che il valore umano, letterario, teatrale, l'universalità e l'immortalità dei suoi scritti siano intrinsechi alle opere stesse, indipendentemente dal nome e cognome di chi le abbia scritte.
Ed è vero, Will Shakespeare era il figlio di un commerciante analfabeta e non risulta che avesse mai messo piede né a corte né tantomeno in Italia, ma è fondamentale stare a scervellarsi su come abbia fatto a descrivere bene gli intrighi della nobiltà britannica, la città di Verona piuttosto che la società di Venezia sotto di Dogi? Magari altre persone gli avevano raccontato queste realtà, e il suo genio gli ha permesso di comprenderle appieno e di farle sue per poi riproporle con una poesia ed un talento eterni. Oppure ha ragione Emmerich, la realtà è più simile a quella esposta nel suo film e non è stato quest'uomo a scrivere l' "Otello" , "Sogno di una notte di mezz'estate", "Machbeth" e "Le allegre comari di Windsor"...
ma questo...
anzichè questo...
...penso sarà faticoso e un po' triste. Tuttavia, che la critica letteraria e gli storici facciano il loro corso com'è doveroso che sia. Ed vorrei tanto conoscere la vostra opinione riguardo a questo...cambierà qualcosa un'eventuale correzione sull'identità dell'autore de "Il Mercante di Venezia" oppure no?
Mi aspetto tanti commenti, mi raccomando!
Vi voglio bene.
Con affetto, Irene