Chi fa da sè fa per tre…

Creato il 25 marzo 2012 da Giornalismo2012 @Giornalismo2012

-Di Lara Aisha Bisconzo

Ma anche per quattro, per cinque, per cento, duecento o mille persone. Perché la situazione in Italia ormai questa è. Vuoi cambiare le cose? Tirati su le maniche e fallo da solo.

Carenze nella sanità in fatto di assistenza? Apri un’associazione di volontariato per assistere i malati terminali a domicilio.

Difficoltà nello studio da parte dei tuoi figli? Organizzati con un gruppo di mamme-amiche e dai vita ad un comitato di sostegno per ragazzini che hanno questo tipo di problemi.

Trovi che, in quanto immigrato, i tuoi diritti non vengono rispettati a dovere? Crea un circolo che ti permetta di essere il portavoce della tua categoria con le istituzioni in maniera da far pervenire l’eco delle tue problematiche anche ai piani alti.

O ancora, da essere umano, giustamente, soffri a vedere i tuoi simili che dal sud del mondo gridano chiedendo aiuto e sostegno e sei stufo di vedere attorno a te l’indifferenza dei potenti? Metti su un evento, una raccolta fondi, e fai, nel tuo piccolo, ciò che potrebbe anche per un solo giorno alleviare le sofferenze di persone come te.

Sì, siamo a questo punto. Oramai – vuoi la crisi economica, vuoi il disinteresse e il calo di empatia e pietà da parte del mondo cosiddetto ricco e tecnologicamente avanzato – se credi sia necessario cambiare le cose ti devi arrangiare e farlo da te.

E grazie a Dio ci sono ancora, persone come te, che hanno ancora il cuore, il coraggio e la voglia di farlo.

Perché proprio grazie ad esse il tuo amico disoccupato, il tuo anziano vicino di casa, il tuo collega marocchino o il bambino del Sud Africa pelle e ossa possono trovare conforto, sollievo, tenerezza. E amore.

E’ triste pensare che le grandi potenze, qualunque esse siano, tutto hanno ultimamente in mente tranne che il benessere primario dei loro popoli, però purtroppo è così. E dobbiamo noi, semplici operai, casalinghe, studenti, pensionati cercare di fare del nostro meglio per far fronte alle esigenze di tanta, troppa gente che soffre.

Se non esistessero organizzazioni di volontariato create da semplici cittadini che si prendono cura gratuitamente dei bisogni e delle necessità dei malati di tumore a domicilio, o le associazioni che grazie al contributo di centinaia di persone non ricche, non facoltose, ma con grande buon cuore non verrebbero costruite scuole dove c’è solo polvere e radura, o non si assisterebbero gli stranieri che vengono sottopagati o maltrattati sul luogo di lavoro solo per il colore della loro pelle o per la loro religione la situazione sarebbe molto più grave di come lo è tutt’ora.

Siamo arrivati al punto in cui altro non possiamo fare che prendere in mano la situazione e risolverci i problemi da noi stessi. Oggi possiamo dare una mano ai nostri amici, vicini, colleghi. Ma un domani potremmo essere noi o le nostre famiglie ad aver bisogno degli altri. Quindi se noi per primi non costruiamo, con le nostre mani, un solido terreno solidale con il nostro amore per gli altri e la nostra pazienza e fatica chissà, un giorno forse ci ritroveremo a pensare come poteva esser bello essere aiutati da una mano amica nel caso ci trovassimo in un periodo buio della nostra vita.

Aiutati che il ciel ti aiuta, dice il vecchio proverbio. E oggi è quantomai vero.

Per saperne di più:

Come costituire un’associazione

Come dar vita ad un comitato genitori

Avviare una ONG

I gruppi di auto-mutuo aiuto. Cosa sono?


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