Chi fermerà il cemento?

Creato il 23 febbraio 2015 da Maria Materia @MariaMateria1


Torna per la terza volta in Parlamento un Disegno di legge contro il consumo di suolo. Finalmente si ricomincia sperando che questa sia la volta buona!

Il primo tentativo lo aveva tentato l'Esecutivo Monti con il Disegno di Legge Catania che introduceva il divieto di modificare la destinazione d'uso dei terreni agricoli assegnatari di fondo pubblici per 5 anni,  incentivava il recupero del patrimonio edilizio, determinava l'estensione
massima di superficie agricola consumabile e infine abrogava la norma che consente ai comuni di destinare gli oneri di urbanizzazione alla copertura delle spese correnti invece che alle opere di urbanizzazione.

Il secondo tentativo era sostenuto in particolare dall’ex-Ministro dell’Ambiente Orlando puntava al riuso del suolo edificato affermando un principio fondamentale: “non si può costruire il nuovo senza aver prima verificato di non poter riutilizzare quello che già esiste”.

Se è vero che non c'è due senza tre l'attuale disegno di legge presentato da Maria Chiara Gadda (Pd) prevede di attuare il principio del riuso del suolo e della rigenerazione urbana attraverso l’introduzione di regimi fiscali agevolati, della durata massima di 10 anni.
L'ultima proposta promette di mettere al centro l'efficienza energetica e l'integrazione con le fonti rinnovabili e la mobilità ciclabile.
Una novità dovrebbe essere del “catasto degli usi del suolo" che dovrebbe essere istituito nei comuni al fine di regolamentare e vincolare la pianificazione. (ma il piano regolatore allora a che serve?).
Questo terzo tentativo andrà in porto? Bastano gli incentivi fiscali e un nuovo catasto a fermare la cementificazione selvaggia che ha coperto di grigiore le nostre campagne?
Il nocciolo della questione a mio modesto avviso non è solo il consumo di suolo, inteso come metri quadri di terreno cementificato, ma l'integrazione con il recupero urbano sostenibile al fine di mitigare il dissesto idrogeologico... 
Gli eventi calamitosi degli ultimi anni sono la prova che lo sviluppo urbano degli ultimi decenni non è compatibile con i cambiamenti climatici...e allora? allora non basta un catasto e non basta semplicemente limitare le nuove costruzioni. Occorre operare all'interno dei centri urbani, andando a ricreare all'interno di ogni quartiere delle aree verdi in grado di assorbire le "bombe d'acqua", occorre agire anche sulle dispersioni di calore degli edifici per mitigare l'effetto "isola di calore" che si crea sulle metropoli.
Un oculato piano per rallentare il consumo di suolo, congiuntamente ad una operazione mirata di restituzione di suolo potrebbe essere un buon punto di partenza. Voi che ne pensate? 
Approfondimento
http://www.greenreport.it/news/urbanistica-e-territorio/come-migliorare-il-disegno-di-legge-contro-il-consumo-di-suolo-ora-alla-camera/
http://www.minambiente.it/comunicati/ddl-consumo-suolo-orlando-stabilisce-principio-importante-avra-forte-impatto
http://www.edilportale.com/news/2015/02/ambiente/ddl-consumo-di-suolo-favorire-il-riuso-con-incentivi-fiscali_44051_52.html

Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :