“Io ne sono un esempio. Per inseguire i propri sogni davvero non ci sono limiti. Vivo di arte. Eppure ho una formazione da perito agrario”.
Roberto Fugnanesi
A parlare è Roberto Fugnanesi, nato a Sigillo, nel Perugino. Dopo aver frequentato la facoltà di Agraria a Firenze, Roberto si è scoperto artista.
“Ho iniziato come pittore, partecipando ad alcune estemporanee e collettive – spiega – per poi approdare a mostre personali a Sigillo, Gualdo Tadino, Cagli. Dopo aver lavorato per alcuni anni come responsabile commerciale in un’azienda di ceramica artistica umbra, qualche anno fa ho iniziato ad assecondare quella che chiamo un’urgenza creativa e la volontà di esprimermi in prima persona nel campo della ceramica, ho avviato una attività. Ho quasi risposto ad una chiamata. Sembra strano, ma ho sentito una sorta di vocazione e l’ho seguita. Ho creato un laboratorio artigianale nel cuore del parco di Monte Cucco, diventando un po’ ceramista per caso. Una continua, appassionata ricerca tecnica e formale, abbinata ad una sapienza tradizionale e ad una sperimentazione più spinta, mi ha permesso di entrare in confidenza con la materia e giocarci. Creo oggetti unici e originali, interamente fatti a mano, pulsanti di vita e ironia. Soprattutto lavori in cui si incrociano design e funzione d’uso”.
L’azienda, che Roberto gestisce con sua moglie Catia, storica dell’arte ed esperta in scultura di terracotta del Rinascimento, sarà a breve trasferita in una nuova sede, un palazzo ristrutturato all’inizio del Novecento nel centro storico di Sigillo, ex sede di un vecchio forno del pane. “Preservare una dimensione ridotta e artigianale – afferma – è per noi fondamentale”.
Tanti gli oggetti ispirati al mare, che si trovano nel loro laboratorio. “Gran parte della nostra clientela – continua Roberto – si trova nelle più belle località balneari italiane e, dal 2013, in California”.
In un anno i due riescono a realizzare quasi mille oggetti. “Un traguardo importante – ancora le sue parole – è stato entrare nel mercato americano e sapere che il nostro è visto come un prodotto unico. Certo, i problemi non mancano. Iniziare e, soprattutto, continuare ad innovare in un posto come Sigillo, cercare di catturare sempre nuovi clienti, che vengono in Umbria soprattutto per apprezzare le ceramiche di di Gubbio, Gualdo Tadino, Deruta. Le difficoltà non ci frenano. Credo che ognuno di noi possa emergere con le sue potenzialità, se motivato dalla passione, L’età e il contesto contano, sì, ma in modo relativo”.
F.V.