Chi ha detto che il narghilè non fa male?

Creato il 24 febbraio 2014 da Laricercascientifica

In quanti di voi avete provato almeno una volta a fumare dal narghilè, forse anche convinti di una sua minore dannosità? Il narghilè, usato per lo più nei paesi arabi come strumento per fumare, è reso maggiormente attraente per i ragazzi a causa delle sue mille profumazioni e diversi sapori con i quali può esser utilizzato.

Una ricerca scientifica dell’Università della Florida però avverte: il narghilè è spesso visto come una forma di uso del tabacco più “accettabile”, ma non per questo dovrebbe essere considerata un’alternativa salutare al fumo da sigarette. La moda del narghilè, perchè di moda ormai si tratta soprattutto nei paesi occidentali, può determinare per la salute gli stessi rischi legati ad un normale uso del tabacco. La ricerca pubblicata sulla rivista Respiratory Medicine conferma che chi fa uso del narghilè di solito lo fa per un tempo che va dai 20 agli 80 minuti, e questo equivale a fumare 100 o più sigarette, con tutte le conseguenze che ne derivano in termini di rischio oncologico. L’acqua del narghilè, inoltre, non filtra nessuna delle tossine presenti nel tabacco, e nelle urine di chi fuma il narghilè tutti i giorni, confermano i ricercatori, sono stati trovati livelli di metaboliti della nicotina equivalenti a quelli di una persona che fuma 10 sigarette al giorno, valori sufficienti a creare una dipendenza da fumo.

  • Ricerca di: Università della Florida
  • Pubblicata su: Respiratory Medicine
  • Conclusione: Il narghilè può provocare dipendenza al pari delle sigarette