Chi ha incastrato Annabelle Bronstein? #3

Creato il 05 marzo 2015 da Signorponza @signorponza

Qualcuno bussa sonoramente alla porta. E’ ubriaco secondo me. Io non lo sono ancora abbastanza. Sarò qui dentro chiuso da almeno cinque minuti in preda al panico. Non so affatto cosa fare. Decido di prepararmi un discorso da fare a quello che presumibilmente è il fidanzato di Mimmo. “Hey sbaglio o questa mattina eravamo drogati ed ubriachi nello stesso letto in una casa a Barberini?”. No. Brusco. Troppo. Decido che forse è il caso di fare la gnorry il più possibile. Tra l’altro io do per scontato che lui ricordi tutti. E se così non fosse?

Finally esco. Per giustificare tutto il tempo nel bagno decido di spruzzare il deodorante per ambienti. Quando apro la porta ci sono quattro persone che mi ringhiano per l’attesa. Non me le strainculo. Però dal bagno esce fuori della freschissima fragranza al mughetto. Sorrido beffardo e torno in salotto. La Du Barry è da qualche parte a ciarlarsela con qualcuno. Io decido che devo bere del prosecco. Subito. Mentre sono lì alla ricerca del mio drink, ecco che si materializza di fronte a me il tipo. Con due prosecchi in mano.

“Suppongo che tu voglia bere? Mi fai compagnia” mi dice il presunto fidanzato di Mimmo. Sorrido, ma questa volta ispeziono per bene il bicchiere. “Che c’è?” mi chiede sospettoso. “Nulla. Esperienze passate poco piacevoli… Controllo sempre ciò che bevo” e sorrido ancora. Mi sembra tutto ok. Faccio una sorsata e non lo perdo di vista con lo sguardo. “Come ti chiami?” gli chiedo mentre sorseggio. “Pietro. Ma dovresti ricordarti di me… Insomma… Io mi ricordo” e sorride.

Ottimo. Lui si ricorda ed io no. Mi fa piacere. E’ giusto. Trangugio con un sorso il resto del prosecco. Il panico si palesa. Decido di prendermela easy, in fondo che sarà mai. Il mio problema è solo di capire chi, cosa e perché. Brancolando totalmente nel buio. Si libera il divano e mi ci fiondo. Lui mi segue. “Devo essere sincero… Mi ricordo, ma non mi ricordo niente. Puoi dirmi tu qualcosa di più?” lo interrogo alzando bandiera bianca. “Ah… Allora non ricordi niente di quello che abbiamo fatto?” sogghigna compiaciuto. No, non ricordo una beneamata ceppa della scorsa notte. Ok?

“Be, ecco ci siamo divertiti. E molto. Siamo stati tutta la notte insieme. Tu, Mimmo ed io. E ne abbiamo fatte di cose. Non so se Mimmo sarebbe contento del fatto che non ti ricordi niente. Insomma, ci siamo dati molto da fare per te…” dice compiaciuto. OKKKKKEEEEEEEIIIIIIIII. Lo guardo strabuzzando gli occhi, e sinceramente non so se vergognarmi oppure sentirmi lusingato. Devo ammettere che a questo punto anche a loro la serata è piaciuta molto. E anzi. Lui ignora chi io sia in realtà.

Cioè Annabelle Bronstein: The Goddess Of Sex! Ma anche Annabelle Bronstein memoriacortalevatevisuperasap. “Bene. Credo che a questo punto vi dovete organizzare per rinfrescarmi la memoria. Insomma non trovi sia ingiusto che tu sia così soddisfatto della serata di ieri sera, ed io non ricordi assolutamente niente!” dico lascivo. Finisco queste parole e visualizzo ciò che la sua mente pensa. Ma non ve lo dico ancora, perchè intorno a noi gli altri invitati mettono a tutto volume una pizzica salentina ed ubriachi iniziano a ballare. Alessandra Amoroso ti sento nei pareggi.

Mentre intorno a noi il baccano aumenta, Pietro si lecca un dito e lo porta sul mio culo. Sorride sornione e con la faccia da porco Pietro infila la mano là dove si insinuano le mie natiche. Andando alla ricerca del piacere. Io barcollo seduto come se fossi sul Tagadà, lui si inebria di piacere. Ve lo avevo detto che ero The Goddess Of Sex. Si avvicina al mio orecchio ed inizia a sussurrarmi porcate irripetibili, mentre lì sotto continua a lavorare.

Io inizio ad essere sopraffatto dalla situazione. L’ormonella, questa sconosciuta, si ripresenta prorompente in me, ed io quasi ho la sudarella. Il pacco di Pietro esplode, che ve lo dico a fare, ed io ne ho abbastanza. Mentre il salotto è diventato una balera pugliese che manco a Gallipoli, e tutti continuano a ballare la pizzica con un’inappropriata gioia, che in realtà è solo dovuta all’alcool, Pietro decide che in quel momento ne vuole fare di bendonde. E perché mai contraddirlo, no?

Io mi ricordo dell’opzione C e D. Ovvero fare i limoni ubriachi, oppure farne di ogni nel bagno col glory hole. Ma Pietro ha in mente l’opzione E. Che ignoravo, e prevede il chiudersi in una camera da letto e scopare comesenoncifosseundomani. Tira via la mano dal mio dernier e mi prende tirandomi fuori dal salotto evitando accuratamente tute quelle persone che se la ballavano senza un senso. Lungo il corridoio buio, mi ficca la lingua in bocca e mi lecca l’orecchio. Io trasudo ormoni manco un ventenne brasiliano in transizione. Lo sbatto contro il muro e abuso del suo cavo orale.

Nel disimpegno incontro dopo circa un’ora lo sguardo della Du Barry. Ovviamente sono troppo preso da Pietro che non mi molla e continua ad ispezionarmi l’orecchio con la lingua. Abbiamo giusto il tempo di scambiarci uno sguardo consapevole di approvazione. E di favolosità. Entriamo nella camera da letto, e ci chiudiamo la porta alle spalle. Pietro è un toro, e nessuno lo ferma. Mi sbatte contro l’armadio e continua a lavorare di lingua. Io sento lentamente che mi sto abbandonando totalmente a lui. E lui a me. Ma poco dopo, nella stanza mi accordo che sul letto c’è qualcun’altro. E si. Non siamo soli…

Ciò che succede a Roma resta a Roma, figuriamoci ciò che accade in una camera da letto a Piazza Vittorio. Sbaglio o anche voi vi state chiedendo insistentemente chi ha incastrato ANNABELLE BRONSTEIN? Idem.

Come di consueto il dramma è sempre dietro l’angolo e ciò nonostante siam sempre pronti a farne di bendonde. Per leggere il mio blog clicca qui, per leggere le rubriche del Signor Ponza che ho scritto clicca qui. L’episodio precedente invece è qui. 

Una storia vera di Annabelle Bronstein, il logo è di Guytano__.


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