I talebani della cultura hanno proprio stufato. Ma sanno di cosa parlano, oppure lanciano accuse per partito preso? Noi non ci eravamo ancora espressi sul Palais Lumière che Pierre Cardin vorrebbe costruire a Porto Marghera, perché non conoscevamo bene la zona in questione. Ora ci siamo stati e abbiamo girato a lungo tra quei capannoni vuoti e cadenti, che grazie a Pierre Cardin potrebbero diventare un giardino. “Venezia è città a misura d’uomo, il Palais ne spezzerebbe l’armonia”, tuonano i talebani uniti. Ma sanno quanto disterebbe il Palais da Venezia? Sette-otto chilometri o forse più. Magari dalla Giudecca qualcosa si vedrebbe di quella torre di oltre 200 metri, ma solo qualcosa. E comunque, da quelle parti ci sono sempre state fior di ciminiere fumanti: ora non fumano più, ma quando fumavano si vedevano eccome! E puzzavano e inquinavano, e mica poco. Però erano altri tempi e facevano comodo a tutti, talebani compresi. Ora, invece, che si trova finalmente qualcuno disposto a risollevare l’orrore delle industrie di Marghera, gli si scagliano tutti contro. Sarebbe stato facile, per il signor Cardin, aggiudicarsi come tanti altri un bel palazzo sul Canal Grande e farne meraviglie, contribuendo così davvero a snaturare Venezia sempre più. Ha deciso invece di scommettere nella riconversione delle industrie invitando anche altri a seguire i suoi passi. Vuole liberare Venezia dall’orrore che da decenni la circonda, trasformando finalmente Porto Marghera in un luogo “a misura d’uomo”. Certo, potrebbe farlo con qualcosa di più pacato dell’alta torre ma, dicono i progettisti, sarebbe troppo oneroso a causa degli alti costi della bonifica. Forse però c’è anche la volontà di lasciare un segno ai posteri, un segno grande e importante. Da che mondo è mondo, o per lo meno dall’epoca delle Sette meraviglie del mondo, è la grande architettura a dare la misura della grandezza umana, e neppure noi del XXI secolo ne siamo immuni. Almeno Pierre Cardin vuole lasciare il suo segno nell’orrido Porto Marghera, vuole scommettere su ciò da cui tutti fuggono, vuole fare il pioniere e aprire una via, sperando che altri seguano il suo esempio lasciando stare una buona volta la troppo tormentata Venezia. E’ un messaggio forte, un grande messaggio. Se il prezzo di ciò è la megalomane torre, paghiamolo pure. In fondo, dai progetti pare pure bella.
Effe