La prima e più corposa - anche per quantità di accessi e accessori - è quella legata al fatto che il semipresidenzialismo sarebbe individuato come è meno democratico e poi al conseguente calo della democraticità che porterebbe al paese.
Tra gli argomenti che giocano a mio favore - quello cioè, di chi ritiene che questa circostanza non sia vera - partiamo col dire la più banale delle cose: con il nostro sistema (parlamentare) si vota solo il Parlamento. Con il semipresidenzialismo si voterebbe anche il Capo dello Stato (il Pres della Repubblica). Dunque due votazioni dirette valgono più di una, e dunque vinco io.
Perché noi continueremmo comunque a votare il Parlamento (cioè il potere legislativo), ma voteremmo anche per il potere esecutivo. Il Presidente, infatti, con la scelta del primo ministro e dell'esecutivo di governo, rappresenta proprio questo potere. Adesso, per essere chiari non è così: nessuno vota il primo ministro - il PresdelCons - anche se il premier è designato dalle alleanze programmatiche. Ma è il Presidente della Repubblica che gli dà l'incarico di fare il Governo, non noi, non il popolo. Quindi ci sarebbe più democrazia, o no?
Inoltre, visto che il parlamento sarebbe "svincolato" dal governo, avrebbe più libertà - e rilassatezza - nel fare le leggi. Non ci sarebbero quelle situazioni che si ripetono continuamente, anche in questi giorni, in cui qualcuno si alza e dice "se passa la tale legge, allora cade il governo". Il governo è del Presidente, il Parlamento no.
Viceversa, ci sarebbe anche la possibilità opposta, e cioè che il Governo non si ritroverà schiavo di un gruppetto (la nostra storia ci insegna che non serviva nemmeno troppo folto) di teste calde, di malpancisti, di ricattatori, parlamentari.
Dunque c'è più stabilità in linea di massima. E per di più c'è anche più controllo nella catena di montaggio che gestisce questo Stato. La democrazia aumenta.
Argomenti contrari a questi, sono i falsi semipresidenzialismi del Centro Africa, che però sono cosa molto più distante dal punto di vista culturale, sociale e antropoligico da noi, di quanto non lo siano geograficamente. Quindi questioni pigre, ma soprattutto difficilmente applicabili.
La Francia, per esempio, resta il buon metro di giudizio: e non mi sembra una Repubblica indemocratica.
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