“Ti chiami Serena, ma Serena non sei proprio per niente. I tuoi ti hanno chiamata così, ma che ne potevano sapere? La mamma è morta che avevi più di trent’anni, il babbo a settembre, e ancora non ti avevano capita. Figuriamoci quando sei nata. Certo, potevano scegliere un nome meno rischioso, però ormai è andata così e te lo tieni. Come quelle che sia chiamano Gioia o Gaia, come la tua amica Allegra che sta in depressione da una vita, come tua cugina, che si chiama Angelica ma è la più zoccola della costa da Genova fino a Orbetello.”
8 giugno 2015: Fabio Genovesi con il suo “Chi manda le onde” (Mondadori, 2015) è stato decretato vincitore della seconda edizione del Premio Strega Giovani. Un anno fa a ricevere il prestigioso premio era stato Giuseppe Catozzella con “Non dirmi che hai paura” (Feltrinelli, 2014).
A decretare la vittoria una giuria di giovani ragazze/i, oltre 450, tra i 16 e i 18 anni, provenienti da 44 licei e istituti tecnici di diverse regioni italiane e da 3 licei all’estero (Berlino, Albert-Einstein-Gymnasium, Bucarest, Liceul Teoretic Dante Alighieri, Parigi, Lycée Victor Hugo). La cerimonia di proclamazione si è svolta nel pomeriggio dell’8 giugno a Palazzo Montecitorio alla presenza della presidente della Camera dei deputati Laura Boldrini. Chi manda le onde ha vinto con 69 voti, secondo con 47 voti “Dimentica il mio nome” di Zerocalcare (Bao Publishing) e terzo “Storia della bambina perduta di Elena Ferrante (e/o) con 35 voti.
La motivazione di uno dei ragazzi partecipanti alla votazione è stata, per quanto riguarda il romanzo vincitore: «Ogni pagina di questo romanzo è un’ondata di emozioni. Brancoliamo tutti nel buio di un oceano piatto e infinito che è la nostra vita, alla ricerca di correnti giuste che possano condurci a certezze e verità» (Beatrice Bengasi, Liceo Scientifico Rossetti di San Benedetto del Tronto).
E come non dare ragione a Beatrice la quale ha colto in pieno il susseguirsi di emozioni dell’ultima opera di Fabio Genovesi. “Chi manda le onde” è la storia di Serena, di Forte dei Marmi, madre di due figli e alla ricerca di una vita con un minimo di stabilità; di Luca, bello e intelligente, ammirato e adorato da tutti; di Luna, ragazzina albina che affronta ogni difficoltà con positivismo; di Sandro, ritrovatosi senza volere a fare il professore di inglese; di Zot, ragazzino orfano di Chernobyl finito in Italia con un vecchio burbero che considera suo nonno; ed è la storia di tanti altri personaggi che rendono la storia ancora più surreale ma forse proprio per questo più reale.
I personaggi sono tanti e se in un primo momento sembrano vivere separatamente le loro esistenze ecco che improvvisamente questi si incontrano e si intrecciano inesorabilmente. E tutti loro sono così particolari e leggere le loro storie è un po’ vivere con loro ed osservarli e gioire e soffrire con loro.
Come non amare poi Luna che per il fatto di essere albina, ed essere perciò affetta da una grave ipovedenza, coglie ciò che accade attorno a lei in modo differente e più profondo di quanto non venga fatto solitamente. E nonostante tutto continua a sognare pur consapevole che ciò che è stato nel passato ma che non sarà più.
Ancora una volta Fabio Genovesi si mostra come uno dei migliori raccontastorie italiani del momento: lo fa riversando nei suoi scritti le storie ascoltate durante la vita, commoventi e divertenti al tempo stesso, convinto, come ama raccontare durante le presentazioni dei suoi libri, che i maestri della narrazione siano gli anziani, senza però omettere i fatti e i problemi d’oggi e dando un ruolo di rilievo alle donne, forse proprio per il fatto di essere cresciuto con queste. E
Queste caratteristiche, ma non solo, fanno ben sperare per la scelta di “Chi manda le onde” per la cinquina del Premio Strega che verrà resa nota nella serata del 10 giugno a casa Bellonci.
Importante ricordare che i tre libri prescelti dalla giuria del Premio Strega Giovani ricevono un voto valido per la designazione dei finalisti del Premio Strega 2015.
Escludendo la terzina di cui sopra, gli altri libri candidati al Premio Strega sono: Vinicio Capossela, “Il paese dei coppoloni” (Feltrinelli); Mauro Covacich, “La sposa” (Bompiani); Vins Gallico, “Final cut” (Fandango); Nicola Lagioia, “La ferocia” (Einaudi); Wanda Marasco, ”Il genio dell’abbandono” (Neri Pozza); Marina Mizzau, “Se mi cerchi non ci sono” (Manni); Marco Santagata, “Come donna innamorata” (Guanda); Clara Sereni, “Via Ripetta 155” (Giunti); Paolo Zardi, “XXI Secolo” (Neo).
Written and Photo by Rebecca Mais