Se il papà non provvede a versare quanto gli spetta le poverine incontrano grandi difficoltà a far valere le loro ragioni. La situazione sarebbe identica, si capisce, se a dover pagare gli alimenti fosse la mamma, però si presenta più di rado. L'argomento è trattato ampiamente in rete. Preciso al volo, ricavandolo da http://genitoricrescono.com/mantenimento-non-pagato-reato-570/ che "secondo molte recenti sentenze, sia in caso di separazione che di divorzio, la mancata corresponsione dell'assegno di mantenimento esattamente come previsto nella separazione o nel divorzio, costituisce di per sé il reato di cui all'art. 570 c.p.
Ma cosa accade se il genitore non è in grado di farlo perché privo di mezzi? Ne ho parlato in altri articoli*, riportando le relative sentenze. Spetta ai nonni (materni o paterni, a seconda del genitore inadempiente), ma non in maniera meccanica ("Lui (lei) non paga, devono intervenire i suoi genitori"). L'obbligo di contribuire -in che misura lo deciderà il giudice- scatta soltanto se l'altro genitore non è in grado DA SOLO di provvedere alle necessità dei figli. Spero sia chiaro, visto che il quesito viene spesso riproposto.
Il tema non è dei più adatti al clima festivo, mi rendo conto. O forse sì, nel senso che le situazioni di disagio vengono avvertite più duramente in certe occasioni. Noi nonne siamo vicine a tutti i nipoti, specialmente se si trovano in difficoltà.
Auguri di lieto e sereno 2015 a tutte noi!