Sono circondata da Elena Ferrante
Io leggerò Elena Ferrante
Mai come in questo periodo mi sento accerchiata; sia che chieda un consiglio su un libro da leggere, sia che passi davanti una vetrina di libreria, sia che legga un giornale, il nome che risuona impetuoso è sempre lo stesso: Elena Ferrante. Addirittura la mia vicina di posto del tutto casuale di FrecciaRossa, risulta essere completamente risucchiata da "Un'Amica Geniale" di Elena Ferrante.A questo punto, date le circostanze Bisogna fare qualcosa e quindi, diamo il via a delle ricerche che mi permettano almeno di approcciare al fenomeno del momento!
Attingo per prima da Daria Bignardi, attraverso il suo blog Barbablog su Vanity Fair, con una frase piena di ottimistiche aspettative:
"...Ho letto la tetralogia tutta d’un fiato in una dozzina di giorni e ancora me li ricordo: sono stati giorni bellissimi...." inoltre:".....Roberto Saviano ha ragione, come ha scritto sabato su Repubblica, a voler candidare Elena Ferrante allo Strega, e Elena Ferrante ha fatto bene ad accettare oggi, sempre su Repubblica, la candidatura. Non solo per movimentare un premio impolverato e sparigliare le logiche di spartizione, ma anche e soprattutto perché la tetralogia dell’Amica geniale – in particolar modo l’ultimo volume Storia della bambina perduta – merita di vincere, e se anche non vincesse sono certa che sarebbe il libro più venduto tra quelli che parteciperanno al premio: scommettiamo...?"
chiaramente l'identità nascosta:
".......Impossibile non interrogarsi sull’identità di Elena Ferrante come lei chiede. Prima di tutto sul suo sesso: può una donna descrivere le donne così spietatamente, immaginare una madre tanto irresponsabile? L’età dell’autrice/autore è certa, almeno ai miei occhi: attorno ai settant’anni. Se descrivi così il Sessantotto e dintorni, devi averlo vissuto. Il luogo d’origine è scontato: Napoli, e mica la Napoli dei signori. E anche l’appartenenza al mondo editoriale, se no non potrebbe conoscerne così bene le dinamiche...."
Da qui, una serie di informazioni di routine a partire dal solito Wikipedia:
"...Elena Ferrante è lo pseudonimo di una scrittrice o scrittore. Solo di recente si è scoperto con quasi certezza (sebbene manchi la conferma della casa editrice E/O) che dietro lo pseudonimo di Elena Ferrante si nasconde Anita Raja, traduttrice e studiosa, moglie di Starnone.Dal suo primo romanzo, L'amore molesto, è stato tratto l'omonimo film di Mario Martone.Dal romanzo successivo, I giorni dell'abbandono, edito nel 2002 è stata realizzata la la pellicola di Roberto Faenza.Poi è stato pubblicato il primo volume del ciclo L'amica geniale, seguito nel 2012 dal secondo volume, Storia del nuovo cognome, nel 2013 dal terzo, Storia di chi fugge e di chi resta e nel 2014 dal quarto e conclusivo Storia della bambina perduta.Nel 2012 le Edizioni E/O hanno riunito i primi tre romanzi della scrittrice (L'amore molesto, I giorni dell'abbandono, La figlia oscura), accomunati dal tema di un amore negativo, traumatico e destabilizzante, in un unico volume, Cronache del mal d'amore...."
identità e dintorni:
".....Senza aver mai svelato la propria identità, Elena Ferrante è una scrittrice apprezzata non solo in Italia e all'estero (in particolare in America, dove quattro suoi romanzi hanno trovato il favore del pubblico sotto la traduzione di Ann Goldstein, grazie alla casa editrice Europa Editions) e ha raccolto critiche più che positive oltreoceano da giornali prestigiosi, tra i quali anche il New Yorker.La frantumaglia è un volume nato per soddisfare la curiosità del pubblico nei confronti dell'anonima scrittrice, in esso sono raccolte le lettere dell'autrice al suo editore, le poche interviste da lei concesse e le sue corrispondenze con lettori d'eccezione. Sua funzione principale è far comprendere al lettore i motivi che spingono l'autrice a rimanere nell'oscurità. La scrittrice stessa parla di un desiderio di autoconservazione del proprio privato, un desiderio un po' nevrotico di intangibilità, di mantenere una certa distanza e non prestarsi ai giochi giornalistici che tipicamente spingono gli scrittori a mentire per apparire come ritengono che il pubblico si aspetti. Ferrante è fermamente convinta che i suoi libri non necessitino di una sua foto in copertina né di presentazioni promozionali: devono essere percepiti come “organismi autosufficienti”, a cui la presenza dell'autrice non potrebbe aggiungere nulla di decisivo....."
almeno lo stralcio di una trama:
"......Il romanzo comincia seguendo le due protagoniste bambine, e poi adolescenti, tra le quinte di un rione miserabile della periferia napoletana, tra una folla di personaggi minori accompagnati lungo il loro percorso con attenta assiduità. L'autrice scava nella natura complessa dell'amicizia tra due bambine, tra due ragazzine, tra due donne, seguendo la loro crescita individuale, il modo di influenzarsi reciprocamente, i buoni e i cattivi sentimenti che nutrono nei decenni un rapporto vero, robusto. Narra poi gli effetti dei cambiamenti che investono il rione, Napoli, l'Italia, in più di un cinquantennio, trasformando le amiche e il loro legame. E tutto ciò precipita nella pagina con l'andamento delle grandi narrazioni popolari, dense e insieme veloci, profonde e lievi, rovesciando di continuo situazioni, svelando fondi segreti dei personaggi, sommando evento a evento senza tregua, ma con la profondità e la potenza di voce a cui l'autrice ci ha abituati. Si tratta di quel genere di libro che non finisce. O, per dire meglio, l'autrice porta compiutamente a termine in questo primo romanzo la narrazione dell'infanzia e dell'adolescenza di Lila e di Elena, ma ci lascia sulla soglia di nuovi grandi mutamenti che stanno per sconvolgere le loro vite e il loro intensissimo rapporto...."
Buona Lettura
http://it.wikipedia.org/wiki/Elena_Ferrante
http://barbablog.vanityfair.it/2015/02/24/premiamo-elena-ferrante-e-il-suo-mistero/