Parte la gara alla proposta. La proposta, si sa, non costa nulla finchè rimane tale e dà la possibilità di dire domani: ma io una proposta l'avevo fatta. E così a dar retta a tutti avremo un fiorire di palazzetti dello sport per tutto il Fermano. Tensostrutture a gogò, ma anche palazzetti comprensoriali, strutture leggere, mega parcheggi. Tutto questo perché solo oggi ci si accorge che quel patrimonio cittadino che è la Sutor Basket ci sta sfuggendo di mano e forse ci è già sfuggita. E ci sta sfuggendo per una lunga serie di fattori ma che partono tutti dal più grande errore amministrativo di tutti i tempi: l'accordo con la Calepio Scavi. Per questo farebbe sorridere se non fosse tragico il fatto che nessuno sembri disposto a fare un mea culpa ed ammettere le proprie responsabilità sulla vicenda del palazzetto mai realizzato. Ma è molto più facile proporre nuove cose, inventarsi nuovi palazzetti, tensostrutture, dimenticando che tutto questo lo pagherà poi la collettività. Nel frattempo il monumento all'inefficienza e alla cattiva amministrazione è lì che fa bella mostra di sé proprio all'ingresso del VILLAGGIO DELLO SPORT. Che ne facciamo? Lo lasciamo lì a ricordarci quanto è facile bruciare i soldi dei cittadini e far finta di niente? O magari gli troviamo una diversa destinazione, visto che un palazzetto dello sport per la serie A del basket non può assolutamente essere costruito lì. Magari farne una palestra polivalente. Magari una piscina, quella piscina sempre promessa in campagna elettorale e prontamente cancellata appena passate le elezioni. Magari piscina e palestra polivalente per le tante società sportive montegranaresi dimenticate da tutti. E il problema Sutor si può risolvere semplicemente trovando un accordo soddisfacente con Porto San Giorgio, senza necessariamente bruciare altri milioni. Perché i Montegranaresi amano la Sutor, ma non mi pare giusto che il biglietto lo paghino anche quelli che alla partita non ci vanno.
Luca Craia