Iniziamo subito con il chiarire che ad aver bisogno di una dieta non sono solo le persone cosiddette "sane" e che necessitano di perdere pochi chili per ragioni estetiche. Dietro alla richiesta di valutazione per sovrappeso spesso sono presenti patologie fisiche e psichiche che richiedono un approccio multidisciplinare. Inoltre vi sono persone che possono chiedere una consulenza ad un professionista dell'alimentazione per ragioni per nulla correlate ad una perdita di peso con finalità estetiche (ad esempio sportivi, sindromi dismetaboliche da farmaci, celiaci, diabete, etc). In Italia le figure che possono elaborare delle diete per legge sono solo i medici ed i biologi nutrizionisti. Ma attenzione i biologi nutrizionisti possono solo prescrivere diete ad individui sani per cui ogni dubbio in tal senso andrebbe approfondito in collaborazione con il medico. Vi sono poi una pletora di altre figure professionali quali dietisti, naturopati, iridologi, osteopatia, personal trainer e chi più ne ha più ne metta che elaborano diete al di fuori degli ambiti di legge e, soprattutto, senza alcuna cognizione di causa. Ricordiamo che per richiedere esami ematochimici, prescrivere farmaci ed escludere condizioni patologiche bisogna essere medici. Di conseguenza anche il biologo nutrizionista non può sostituirsi al medico, non può prescrivere analisi o indagini cliniche, nè farmaci: non può valutare le condizioni di salute del paziente, nè prima, nè durante la dietoterapia. Il punto è che, ad oggi, non ha ancora preso piede la "moda" di denunciare molte figure professionali per imprudenza o imperizia come accade per i medici o gli infermieri. Dico questo perché di fatto un biologo nutrizionista si deve affidare alla presunzione di buona salute così come riferita da un ipotetico cliente per iniziare ad elaborare una dieta con i rischi che questo comporta. In realtà il problema è stato, anche negli ultimi anni, oggetto di contendere dato che molti medici rivendicano il diritto assoluto di elaborare e prescrivere diete; eccovi anche alcuni interessanti, a mio parere, riferimenti di legge individuati dal Dott. Aquilino Di Marco, un medico specialista dietologo e nutrizionista:
- Legge 396/67: "...al biologo è riconosciuta la competenza a determinare e indicare diete in condizioni fisiopatologiche accertate dal medico/chirurgo..."
- Sentenza del tribunale di Roma n. 3527 dell'8/2/2011 "...la prescrizione della dieta è atto medico perchè presuppone una visita medica..."
- Ministero della Salute, 15/12/2009: "...la prescrizione della dieta è competenza esclusiva del medico..."
- Consiglio Superiore di Sanità; 12/04/2011: "...il medico-chirurgo prescrive diete, il biologo può elaborare diete..."
Sempre lo stesso Dott. Di Marco indica alcuni punti fondamentali da seguire durante lo svolgimento di una dieta:
- prima di iniziare una dieta à INDISPENSABILE valutare le condizioni generali attraverso una accurata anamnesi, una seria visita medica ed eventualmente attraverso esami clinici, di laboratorio e/o strumentali;
- nel corso della dieto-terapia eventuali situazioni nuove, del tipo dissturvi intestinali, variazioni nel quadro clinico generale o di laboratorio vanno interpretate dal medico;
- qualora il paziente segua una terapia farmacologica per patologie pre-esistenti, l'interazione dei farmaci con gli alimenti va valutata dal medico;
- sempre nel caso di terapie farmacologici che, il calo di peso può comportare la necessità di aggiustare dosaggi e posologie, compito che non compete di certo al biologo;
- quando si decida di congedare il paziente, perchè si ritiene che possa o debba seguire una dieta cosiddetta "di mantenimento" va rifatta una valutazione clinica, come all'inizio della terapia, quindi dal medico;
Credo che qualsiasi collega concorderà con tali presupposti...