Le grandi firme del giornalismo sportivo fra un decennio non si ricorderanno o comunque non citeranno piu’ Paoloni, Erodiani o Pirani.
Quello scoppiato il 1 giugno del 2011, grazie all’inchiesta della procura di Cremona, verra’ ricordato come lo scandalo scommesse che coinvolse Beppe Signori e Cristiano Doni. Ragionando della grossa, tie’….. quello di Antonio Bellavista.
Si auspicava che – legalizzando le scommesse – raggiri e combine sarebbero stati definitivamente messi in soffitta, sconfitti, esiliati. I fatti dimostrano che non poteva essere cosi’ e probabilmente non lo sara’ mai. Perche’ ciclicamente qualcosa esplode (il che fa temere un cospicuo sommerso che non affiora mai).
Pochi si ricordano del commerciante di frutta Massimo Cruciani (o di Trinca), la cui denuncia diede il la’ alla maxi inchiesta del 1980 sulle gare truccate di serie A. Tutti, invece, di Giordano, Manfredonia, Albertosi e Paolo Rossi per citare alcuni di quanti furono lungamente squalificati (fortunatamente Pablito torno’ giusto in tempo per regalare agli azzurri il mondiale del 1982 in Spagna). Retrocessioni d’ufficio, penalizzazioni e squalifiche pure dopo il secondo grave episodio del 1986. Lunghissimo ed altrettanto avvilente tormentone legato ai campionati truccati ed al sistema Moggi che aveva reso imbattibile la Juventus. Scudetti revocati (ancora oggi si discute circa la strada che debba prendere quello del 2006) e verdetti forti ai danni di molte societa’, per alcuni clementi per altri esagerati.
Non c’e’ pace e men che meno rispetto per i tifosi, illusi che il gioco piu’ bello del mondo sia puro e leale. Come in tutti gli ambienti in cui girano parecchi soldi, semplicita’ e correttezza sono panni indossati da mosche bianche. Perche’ il desiderio di vivere alla grande (o di perpetrare i guadagni faraonici anche dopo aver smesso di prendere a calci il cuoio) e di confermarsi vip e’ irrefrenabile.
Poi vai a capire dove combine c’e’ stata, dove e’ evaporata, dove e’ inventata e chi le regole – morali a parte – ha violato. Certo che, a guardare gol e rigori procurati di alcune gare sotto esame o le papere dello stesso Paoloni, la sensazione di “sistemato” emerge prepotente.
Giustizia ordinaria, giustizia sportiva: due binari differenti e non sempre paralleli. La seconda ha bisogno di rapidita’, a fine agosto i campionati “devono” scattare. Speriamo che la griglia delle varie categorie sia quella giusta. E cerchiamo ogni rimedio utile per scongiurare queste vergognose pantomime!
Francesco Rella @FalloSapere