“Chi siamo noi?” mi chiedesti provocatoriamente un giorno, quando ti parlai delle nostre responsabilità storiche nei confronti del continente africano.
Certamente avrai visto “La Rabbia”. Cercherò di risponderti senza cadere né nella melensa retorica sinistrese di Pasolini né nella superficialità e nella rozzezza ostentate da Guareschi in quell’occasione.
Se io avessi detto che la famiglia Agnelli ha delle responsabilità storiche nei confronti della FIAT, mi avresti forse risposto: “Ma di quali responsabilità vai cianciando? ma chi è questa famiglia Agnelli?”. Credo di no.
E allora, perché mi chiedi chi siamo noi, lo sai benissimo, e quali siano le nostre responsabilità storiche nei confronti di un continente che abbiamo amministrato per secoli e poi abbandonato frettolosamente e vigliaccamente, lasciandolo in balia di se stesso e delle mire rapaci di altri, riservandoci comunque la facoltà di intervenire, a seconda delle convenienze, partecipando a conflitti locali o addirittura fomentandoli, per mantenere il controllo sulle sue materie prime e i suoi prodotti?
Chi siamo noi? Se dovessi rispondere a un marziano, servendomi dell’ausilio di un mappamondo, gli direi che noi siamo gli Inglesi, i Francesi, i Portoghesi, i Belgi…gli Italiani.
Questi popoli, ciascuno con le sue peculiarità, sono figli della medesima cultura, che si è sovrapposta a quelle ancestrali dell’Africa centro meridionale e a quella arabo-turca dell’Africa settentrionale, cambiando in modo radicale la storia di un intero continente e condizionando per secoli ogni aspetto della sua vita. Un fenomeno che ha le sue luci e le sue ombre e che comporta, inevitabilmente, delle responsabilità storiche.
Se tu mi chiedi di analizzarle ad una ad una, ti rispondo che, ovviamente, non è possibile farlo in due righe…lascia che io mi soffermi solo su uno degli aspetti di questo immenso problema e cioè sulla responsabilità che “Noi” ci siamo assunta lasciando l’Africa come avremmo lasciato un salone dopo un veglione di carnevale…senza raccogliere manco un coriandolo o una stella filante.
Avremmo dovuto fare un po’ d’ordine, prima di congedarci, ma non ne abbiamo avuto il coraggio, perché ciò avrebbe significato versare del sangue…ma quanto ne è stato versato dopo! Ricordi cosa disse una volta Roatta? “Meglio versare poco sangue subito piuttosto che far strage dopo”.
Vai a dire ai Belgi che non c’entrano nulla col Congo e che riguardo a quel paese, già proprietà privata della corona e poi dell’intero popolo, non hanno alcuna responsabilità.
Vai a dire ai Francesi che non hanno alcuna responsabilità riguardo ad Algeri, non colonia ma addirittura “Territorio metropolitano”. Ammettendo le loro responsabilità storiche, ti risponderanno orgogliosamente, come i parà di Massu, sfilando per l’ultima volta per le strade della città: “Je ne regrette rien!”
Federico Bernardini
Illustrazioni: Locandina del film “La Rabbia”, fonte http://trovacinema.repubblica.it/film/locandina/la-rabbia/119722
Jomo Kenyatta, capo dei Mau Mau, fonte http://kuldip-attalia.blogspot.it/2010/11/kenya-lifts-ban-on-mau-mau.html
I parà francesi lasciano Algeri, fonte http://assodibastoni.blogspot.it/2012/09/cinquantanni-da-ricordarela-fine.html