Articolo inviato al blog
di: Luciano Lago
Il bravo Blogger di contro informazione Claudio Messora, conosciuto prima per i suoi interventi tramite il Blog Byo Blu e successivamente anche attraverso qualche invito nella trasmissione di Paragone, L’Ultima Parola, ultimamente ingaggiato come consulente in comunicazione anche da Beppe Grillo, inizia a sperimentare di persona quali siano i rischi quando si diventa esposti sui media per aver espresso opinioni “difformi” rispetto alle questioni fondamentali quali il sistema dell’euro, la grande finanza, i poteri delle Banche,ecc.. Partita l’azione delle Procure per “indagare ed accertare “, c’è sempre in questi casi il pretesto di una segnalazione, una spiata, una registrazione, altrimenti perché lo Stato disporrebbe dei servizi, gli agenti segreti devono pur lavorare anche loro e guadagnarsi lo stipendio che percepiscono. [http://www.voceditalia.it/articolo.asp?id=93037&titolo=M5S%20Claudio%20Messora%20e%27%20indagato]
Chi svolge opera di comunicazione deve sapere che, quando esprimi opinioni non in linea con il sistema di potere e ne contesti i “dogmi”, urti delle suscettibilità, tocchi interessi troppo grandi, allora subentra una strategia già predisposta delle centrali di potere, dei loro comunicatori e portaborse che consiste in tre fasi:
1)Ridicolizzare il soggetto attribuendogli la qualifica di “complottista”, farneticante e visionario (citare la Spectre,i Templari, ecc.), 2) Emarginazione di fatto con esclusione dai media che contano,mettendo nell’angolo il soggetto come “ininfluente”, 3) (quando il soggetto acquista rilevanza) parte il braccio armato del sistema che può utilizzare alcune Procure, i servizi segreti, i giornali come ,fra i più maligni, Repubblica, L’Espresso che assolvono il compito di squalificare il soggetto, inventare inchieste con indizi di corruzione, legami con mafia, accuse di “fascismo” o di razzismo.
Niente di meglio poi che una inchiesta giudiziaria” pilotata” che tiene bloccato per anni un potenziale nemico del sistema o avversario politico impedendogli di incidere e di nuocere a determinati interessi (lo ha provato ultimamente anche Ottaviano Del Turco, ex presidente Regione Abruzzo, da 5 anni indagato per fase accuse ed emarginato dalla scena politica).
Ci sono innumerevoli esempi nella storia della Repubblica di personaggi (politici o manager) che hanno subito questa sorte e di casi anche estremi (sequestro ed assassinio, suicidio o incidente “fortuito”) quando appaiono inevitabili (Calvi e Sindona sono 2 esempi ma anche Raul Gardini e Gabriele Cagliari) in altri casi si fa passare per “pazzo” il soggetto, come ad esempio sta sperimentando l’ex magistrato Paolo Ferraro che ha indagato sulla massoneria e sui riti satanici all’interno delle strutture militari.
Non vogliamo certo augurare a nessuno e tanto meno a Claudio Messora un siffatto destino ma lo invitiamo a essere molto attento poiché ci sono questioni con le quali non è possibile scherzare e qualcuno lo ha imparato a proprie spese.
L’Italia sappiamo bene che si presenta come una “finta” democrazia, dominata dalle centrali di potere della finanza e degli interessi esterni dove tutto si muove con una sua logica, dietro avvenimenti senza apparente spiegazione, c’è quasi sempre una strategia, accompagnata da una continua manipolazione dell’opinione pubblica, grazie ad un sistema di media, giornali e TV, quasi totalmente controllato dai grandi gruppi economici, finanziato da questi ed orientato sempre a tutela degli interessi prevalenti.
Si provvede a distrarre l’opinione pubblica con campagne fatte ad arte come ad esempio la lotta all’evasione fiscale, naturalmente quella del piccolo commerciante, del ristoratore dell’idraulico o del meccanico, mai quella della Banca (caso M.P. S. insegna), meno ancora dei grandi costruttori collegati alla politica (Caltagirone o Ligresti) o delle società che gestiscono il gioco d’azzardo (90 miliardi d’evasione), si parla piuttosto di casi di cronaca nera e si imbastiscono processi mediatici infiniti ma si evita di affrontare le questioni essenziali come chi controlla l’emissione monetaria, il signoraggio delle banche, gli interessi dell’industria farmaceutica, gli interessi dei grandi petrolieri.
A nostro avviso fanno bene i “grillini” del 5 stelle, come ultimi arrivati, a rifiutare il dialogo con i giornalisti poiché lo stesso Grillo e Casaleggio hanno chiaro che questi sarebbero “sbranati” dai marpioni dell’informazione e d’altra parte molti di loro appaiono piuttosto sprovveduti ed anche francamente poco preparati.
Non vogliamo sembrare facili profeti ma lo avevamo anche scritto (Grillo e Casaleggio sanno cosa li aspetta? http://coriintempesta.altervista.org/blog/casaleggio-e-grillo-sanno-cosa-li-aspetta/).
Non vorremmo essere pessimisti ma rimaniamo quindi in attesa di assistere allo spettacolo, speriamo non troppo scontato, di come il sistema riuscirà anche stavolta a fagocitare la protesta e il dissenso.