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Chi va con lo Zoppo... ascolta 'Moonberry', il nuovo album dei Pikapika Teart

Creato il 30 gennaio 2011 da Conlozoppo
Il rischio che si corre quando si presentano artisti provenienti da nazioni poco o punto avvezze al linguaggio rock è l'esaltazione acritica del loro progetto. Fortunatamente i siberiani Pikapika Teart sfuggono da questo andazzo poichè il loro album d'esordio "Moonberry" rivela al mondo una formazione davvero interessante e preparata, indubbiamente meno aggiornata rispetto a tanti colleghi internazionali ma sicura nel puntare ad un rock colto e ricercato.
I PT sono un nonetto guidato dal bassista e compositore Maxim Bulatov: una piccola orchestra rock - "chamber postmodern orchestra", si definiscono i ragazzi - nata nel 2004 e incappata nell'interesse della Altrock, che aggiunge alla propria scuderia un ulteriore intrigante tassello. Bulatov e i suoi, dichiaratamente amanti di King Crimson e Schostakovic, Henry Cow e Stravinskji, propongono un rock d'arte e di frontiera, espresso con un vasto organico dalle molteplici possibilità espressive, arrivando anche alla musica tradizionale locale.
Le combinazioni tra violino, chitarre e clarone sono l'elemento più significativo nella scrittura del gruppo, che fonde segmenti tipicamente frippiani a momenti riflessivi e meditativi che rievocano nitidamente la rigidità e la severità dell'antica Russia. Le cinque parti di "Slavyanskaya" e la ragnatela di "Shifting sands of time" sono un ottimo biglietto da visita, con una direzione rock pungente e impetuosa, accentuata dalla coppia di chitarristi elettrici e dal perentorio drumming. A differenza di tanti lavori simili, che spesso propendono per uno o l'altro versante, i PK riescono a gestire l'equilibrio tra la componente "popular" e quella classica: vedi l'area pulsante di "Endless chant", le cadenze serrate di "Project X" (tra i Gentle Giant e il rock-jazz) e la folgorante sequenza della title-track.
Non lontano dal Rock In Opposition di maestri come Univers Zero e Thinking Plague, il progetto Pikapika Teart convince per la coesistenza di diverse anime e la bontà dell'ispirazione. Un felice debutto, in attesa di un seguito ancora più personale.

http://www.altrock.it
(Recensione apparsa su: http://www.movimentiprog.net/modules.php?op=modload&name=Recensioni&file=view&id=3374)

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