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Chi va con lo Zoppo... ascolta 'Schizophrenic', il nuovo cd di Undetermined Nation

Creato il 14 settembre 2010 da Conlozoppo
Ancor prima del suo progetto musicale, di Andrei Myxa è interessante la storia. Giovane musicista lettone, ha vissuto tutte le peripezie della disgregazione delle repubbliche sovietiche e dal 2000 ha scelto Parigi come luogo eletto per la sua duplice attività: quella di fotografo e musicista. Ha suonato con alcune rock band tra anni '80 e '90 proprio quando si acuiva l'agonia del pachiderma sovietico e il rock occidentale cominciava a circolare sempre di più. La fine dell'URSS, pur rappresentando però la sua famiglia la libertà, ha simboleggiato per Myxa l'occasione per andare via e scoprire l'Europa.
Parigi è stata una città per certi versi ostile: il giovane ha venduto i suoi strumenti per poter sopravvivere ma pian piano ha risalito la china, pubblicando un EP d'esordio in lettone e finalmente un lavoro definitivo in inglese. Con il monicker Undetermined Nation, Andrei pubblica "Schizophrenic", che schizofrenico non è per alcun motivo, anzi la personalità del lavoro è ben determinata e solida: un art-rock d'atmosfera e d'emozione, tra Pink Floyd, Porcupine Tree, No-Man e Radiohead. "Father" e "Animal" sono decisamente orientati a quel tipo di sound molto inglese, e l'autore opera una serie di abbellimenti tastieristici che gonfiano molto il suono senza cambiarne l'intenzione e la struttura.
"Battled fly" è uno dei momenti più vicini all'estetica prog, con drastici cambi di clima, il rock di "Time" è disturbato e irrequieto, "Soldier" e "Blind" puntano alla rock-ballad ma la vocalità di Myxa, spesso fin troppo yorkiana, può infastidire per l'eccessivo uso di effetti. In generale il sound è una fusione tra il rock maturo e sofisticato di stampo nordeuropeo e certa indietronica (vedi l'ottima title-track, che potrebbe piacere ai fans di Mick Karn o Stefano Panunzi).
Rarefatto e malinconico, raramente increspato di veemenza o groove perchè più legato all'evocazione emotiva, "Schizophrenic" è un buon debutto ma ancora troppo legato a stereotipi e suoni comuni.

http://www.undeterminednation.com
(Recensione apparsa su: http://www.movimentiprog.net/modules.php?op=modload&name=Recensioni&file=view&id=3272)

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