Chi va con lo Zoppo... ascolta 'The Tiger, the Parrot and the Holy Frog', il nuovo cd dei Baba Yoga

Creato il 12 ottobre 2010 da Conlozoppo
Nella connessione tra alto e basso, sacro e profano, colto e pop, i Baba Yoga possono ricordare il Battiato della svolta di fine anni '70 o, per restare a proposte più recenti, i Radioderwish. Eppure c'è qualcosa di diverso, e decisamente peculiare, nelle sonorità del gruppo. Anzi, chiamarlo gruppo è riduttivo: Baba Yoga è un progetto culturale, ancor prima che musicale, figlio dell'eclettismo e della vicenza personale e professionale di Gianfranco Salvatore. Figura sui generis nel panorama italiano, musicologo e intellettuale di preparazione finissima, egli racchiude in sè i numerosi tasselli che compongono Baba Yoga.
Con "The Tiger, the Parrot and the Holy Frog" prosegue il viaggio della formazione, che vede all'opera Salvatore con il formidabile Arnaldo Vacca e Danilo Cherni, più un team di ospiti (tra i quali Lutte Berg e Daniele Tittarelli) che arricchisce l'album. E' un 'opera complessa nella stratificazione di diversi "generi" musicali, nella congiunzione di differenti aree espressive: una sorta di "macchia" pulsante che gioca molto sul profilo mistico di un sound che è anche esotico, sensuale, travolgente.
"The Tiger" e "The Parrot" sono un ideale aggiornamento dell'etno-jazz psichedelico degli Embryo, "The jungle speech" un'ipotesi di techno-pop ai confini del nu-jazz. Tra questi poli si muove il disco, che spazia tra elettronica "dolce" e avvolgente, quasi alla Air/Sigur Ros (vedi "The Frog"), echi crimsoniani mai aspri, anzi avvolti in una suggestiva nube sonora che conquisterà gli orfani della grande stagione cosmica tedesca ("Incarnation" è deliziosa in tal senso). "Emanation" si candida a "primo esempio di pop neoplatonico", perfetta per i sostenitori di Portishead e Massive Attack; Badara Seck lega futuro e passato nella magnetica "Trinity", una sorta di "Future primitive" (Santana) atto II nel suo unire la trance percussiva con suoni elettronici e trasfigurati.
Un ottimo album di frontiera, sia geografica che temporale, per un ensemble tra i più originali ed intriganti in Italia.
http://www.cnimusic.it
(Recensione apparsa su: http://www.movimentiprog.net/modules.php?op=modload&name=Recensioni&file=view&id=3289)

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