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Chi va con lo Zoppo... legge il commento di Federico Vacalebre del Mattino a AMORE, LIBERTA' E CENSURA: IL 1971 DI LUCIO BATTISTI

Creato il 04 giugno 2011 da Conlozoppo
Segnalo con immenso piacere un nuovo pezzo sul mio libro AMORE, LIBERTA' E CENSURA - IL 1971 DI LUCIO BATTISTI, stavolta firmato da uno dei principali giornalisti musicali italiani, ovvero Federico Vacalebre del Mattino
Il suo gradito commento è apparso sul
Mattino del 2 giugno, il titolo è Quel Battisti censurato per versi e foto troppo osè, eccolo qui:

Chi va con lo Zoppo... legge il commento di Federico Vacalebre del Mattino a AMORE, LIBERTA' E CENSURA: IL 1971 DI LUCIO BATTISTI
Con la nuova attenzione dell’editoria per la musica, capita di imbattersi in libri dedicati a un solo album. Come «Amore, libertà e censura», ovvero «il 1971 di Lucio Battisti», scritto dal salernitano a Benevento Donato Zoppo per Aerostella (pagg. 325, 22 euro) intorno a «Amore non amore», primo vero lp del musicista, dopo «Lucio Battisti» e «Emozioni», semplici raccolte di 45 giri. Il disco, pur innovativo, è lontano dall’essere un capolavoro, ma merita lo zoom di Zoppo, che rievoca i quattro strumentali con l’orchestra diretta dallo stesso Lucio e i lunghissimi titoli suggeriti da Mogol, e le quattro canzoni («Le tre verità» su tutte) registrate dal vivo in studio, sospese tra rock-blues e timide ambizioni progressive: in sala c’erano i Quelli, ovvero la futura Pfm.
Proprio Di Cioccio e Mussida, oltre che Radius, Baldan Bembo e altri, permettono la ricostruzione di un anno epocale, tra successi come «Pensieri e parole» e «La canzone del sole» e inquietudini. Se la passione per il prog rock fa velo a Zoppo nel giudicare la caducità degli «esperimenti» battistiani, prezioso è il lavoro di ricostruzione della censura operata dalla Rai, che bocciò il singolo «Dio mio no», per la descrizione di una donna disinibita («Si alza e chiede dove c’è il letto/ poi scompare dietro la porta/ la sento mi chiama la vedo in pigiama/ e lei si avvicina vicina e lei si avvicina/ vicina vicina vicina vicina vicina/ dio mio no, dio mio no, cosa fai?»), ma anche la copertina dell’lp con una donna nuda, la cui identità resta misteriosa: la moglie di Lucio? Una modella straniera?

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