Domenica 19 settembre 2010
CHIOSTRO DI VIA ROVELLO 2
PICCOLO TEATRO DI MILANO
Ore 10.15 – Proiezione di “Antonio Bozzetti. Milano, la vita e il sogno”
Regia di Antonio Grazioli – durata 45 min.
A cura del Teatro Officina di Milano.
Ore 11 – Concerto dell’Orchestra di via Padova
Organizzato dal Piccolo Teatro di Milano
Ingresso libero (fino ad esaurimento posti)
“Via Padova, angolo Via Rovello”
Come tutti i milanesi sanno (anche quelli di fresca immigrazione), la via Padova è certo molto lunga, ma non così lunga da arrivare fino al centro di Milano. Si ferma a Loreto. Eppure, per un giorno, ci piace pensare che questo incontro tra la periferia e il centro, tra due diverse anime della città, sia possibile. E così, grazie a questo appuntamento voluto dal Piccolo Teatro, scopriamo che via Padova davvero “fa angolo” con via Rovello: dove l’Orchestra di Via Padova e il Teatro Officina ci portano a conoscere la strada più cosmopolita di Milano, della cui vitalità artistica sono entrambe espressione.
La mattinata si articola in due momenti che tracciano la parabola dei cambiamenti accaduti in via Padova: si parte dai racconti sulle case di ringhiera restituiti attraverso un video dal “cuntastorie milanese” Antonio Bozzetti, per giungere ai suoni e ai canti della popolazione multietnica che ora abita quelle stesse case, artisticamente elaborati dall’Orchestra di via Padova.
Antonio Bozzetti, un ricordo
Antonio Bozzetti (1924-2009) è stato forse uno degli ultimi autentici "cuntastorie" milanesi. In quest'uomo era custodito un intero patrimonio di racconti popolari sulla Milano fra le due guerre, sulla vita nelle case di ringhiera, sulla scuola negli anni '30, sui mestieri scomparsi. Il racconto sgorga dalla sua bocca con la felicità che la lingua milanese sa conferire alla cultura popolare, di cui Bozzetti è stato insieme autentico figlio e autorevole testimone.
Nel video, andando ben oltre gli utili e opportuni aspetti documentaristici – traluce infatti lo spessore umano, culturale e persino spirituale di questo “uomo semplice, semplicissimo”, come lui stesso amava definirsi. Ed è proprio attraverso la convergenza diqueste due spinte – la documentazione storica e la testimonianza umana – che il film diviene un viatico per chi desidera inoltrarsi in un mondo, quello della vecchia Milano, che è ormai scomparso fisicamente ma che continua – proprio attraverso l’integrità di figure come Bozzetti – a chiamarci, ad interrogarci. Bozzetti narra e non c’è nessun folclore. Semmai c’è sobrietà di vita, trasparenza etica, una visione della cultura (e del teatro) come servizio reso alla propria communitas.
Anche di questo, infatti, sorprendentemente narra: di come ha costruito un centro anziani, un coordinamento di assistenza domiciliare, un coro popolare. E di come, affiancandosi ad una realtà professionale anomala – ma perfetta per lui – come il Teatro Officina, si è fatto letteralmente attraversare dalle vite di altri, restituendone ogni volta racconti lucidi e coinvolgenti: fossero quelli dei contadini, degli operai di Sesto Marelli o dei profughi e immigrati stranieri venuti ad abitare la sua amata città.
Biografia
Antonio Bozzetti nasce a Milano il 28 aprile del 1924 in una casa di ringhiera affacciata sul viale Monza, fra Turro e Gorla. Primo di sei fratelli, cresce in una famiglia di umili origini, in cui respira un forte senso della dignità personale e dell’onestà morale.
Terminati gli studi elementari, dopo un’esperienza “a bottega” da un droghiere, entra come operaio alla Magnaghi. Qui, durante la Resistenza – cui prese parte attivamente – Bozzetti entra a far parte della cellula antifascista di fabbrica, che si distinguerà per importanti azioni di sabotaggio, di sciopero e di propaganda antifascista. Sposato e padre di due figli, negli anni ‘60 fa l’edicolante in Piazzale Istria, a Milano. Dal 1987 collabora stabilmente con il Teatro Officina di Milano, per il quale è attore e narratore in moltissimi spettacoli, rappresentati nei luoghi più diversi: dai cortili alle cascine, dalle case di ringhiera alle fabbriche, alle Università, fino al Teatro dal Verme e al Piccolo Teatro. E’ stato coprotagonista, accanto al suo “fratello di spirito” Massimo de Vita , in quasi tutti gli spettacoli del Teatro Officina: da “Una voce per i Vangeli” a “Cuore di fabbrica”, da “Terra di memorie” al testo sul suo amato Padre David Maria Turoldo.
Antonio Bozzetti, figlio di questa città e in questa città scomparso nel febbraio 2009, è stato forse il più alto testimone del modo di operare sul territorio praticato dal Teatro Officina.
Orchestra di Via Padova – nota informativa
Via Padova è quel luogo dove tutto succede e tutto si dimentica in fretta... per sopravvivenza. Tutti passano con la loro storia, i loro ritmi, i loro colori; ma senza fermarsi. L'Orchestra è nata con la voglia di lasciare un segno in questo luogo, un segno diverso che vuole essere una sorta di diritto di cittadinanza a chi, per esprimersi, è costretto a vagare in continuazione. E' composta da musicisti professionisti italiani e stranieri che, per i motivi più diversi, hanno attraversato la zona compresa tra via Padova e viale Monza. Alcuni sono riusciti a fare il proprio lavoro in Italia, altri sono costretti a fare mestieri diversi per potersi mantenere. Ma nessuno ha perso il proprio bagaglio culturale e professionale.
Per informazioni:
Teatro Officina
Tel. 02.2553200
info@teatroofficina.it
Piccolo Teatro
info@piccoloteatro.org