Ritrovarsi distese su lettini, senza la frenesia del lavoro o degli impegni quotidiani, davanti alle onde che si placano sulla riva, induce alla confidenza e alle confessioni.
Bagagli di esperienze umane che non aspettano altro che uscire allo scoperto per sembrare più leggere. Storie di donne, che faticano ad arrivare a fine mese, storie di donne, picchiate da trenta anni dal marito, che ora con un guizzo coraggioso dicono la parola fine, storie di donne attorniate dai figli intente a gestire i loro problemi: pannolini, droga, scuola, discoteche, amori, malattie. Storie di donne che vivono la quotidianità e che si confrontano per sentirsi più forti, unite e solidali o solo per sentirsi un po’ comprese.
E confessiamocelo che nonostante l’autonomia e l’indipendenza, alla fine tutte si desidera ricominciare o continuare a vivere per fare nuovi incontri che possano essere interessanti e stimolanti, e chissà che magari conducano anche all’uomo giusto.
E’ proprio allora che parlare con le altre, acquista importanza, una sana, spontanea, seduta terapeutica fra donne, per condividere l’idea di quanto sia difficile e faticoso rimettersi in gioco.
Donne che sanno che bisogna fare i conti con la paura. La paura di sbagliare ancora. Ed è allora che si diventa tutte più selettive e consapevoli anche di ciò che si può o non si può tollerare dei compromessi e delle rinunce alle quali si può o non si può arrivare.