Autore: André Aciman
Editore: Guanda
ISBN: 9788860880673
Num. Pagine: 271
Prezzo: 15.50€
Voto:
Trama:
Chiamami col tuo nome è il racconto dell’attrazione improvvisa e travolgente che sboccia tra due ragazzi, il diciassettenne Elio – figlio di un professore universitario, in vacanza con la famiglia nella loro villa in Riviera – e un giovane ospite, invitato per l’estate, il ventiquattrenne Oliver, che sta lavorando alla sua tesi di postdottorato. Quell’estate della metà degli anni Ottanta viene rievocata, a distanza di vent’anni, dal più giovane dei protagonisti. Sconvolti e totalmente impreparati di fronte allo scoppiare di questa passione, i due inizialmente tentano di simulare indifferenza, ma con l’avanzare dei giorni vengono travolti da un’inesorabile corrente di ossessione e paura, seduzione e desiderio. Quello che Elio e Oliver proveranno in quei giorni estivi e sospesi in Riviera e durante un’afosa notte romana sarà qualcosa che loro stessi sanno non si ripeterà mai più: un’intimità totale, assoluta, un’esperienza che li segnerà per tutta la vita.
Recensione:
Ok, lo ammetto, questo romanzo ha un valore affettivo nient’affatto irrilevante: si tratta del primo libro in assoluto a tematica omosessuale che io abbia mai letto. Ha completamente aperto i miei orizzonti, ha condizionato il mio modo di leggere e anche di scrivere, è stata un po’ la goccia che ha fatto traboccare il vaso, André Aciman è stato l’autore che grazie a quest’opera mi ha spinta a diventare una scrittrice slash. Quindi odiatelo o ringraziatelo, a vostra scelta.
Ho amato Chiamami col tuo nome, l’ho adorato.
La narrazione è fluida e completa, descrizioni dettagliate e mai morbose, uno stile scorrevole che riesce a far immedesimare perfettamente il lettore, che vede tutto attraverso gli occhi di Elio, un ritratto giovanile e spassionato, un po’ ingenuo e un po’ viziato, che viene improvvisamente a contatto con una realtà che spiazza per la sua intensità.
E’ una storia d’amore che si sviluppa lentamente, un corteggiamento carico di desiderio mai espresso che sfocia nella passione, i sentimenti sono contrastanti, pregni di un realismo surreale, un mondo parallelo che appartiene soltanto ai protagonisti, in cui si intrecciano i passati di entrambi, tornano a galla situazioni mai analizzate a fondo che si ha quasi paura ad affrontare.
Il romanticismo di Chiamami col tuo nome non ha nulla di melenso o banale, è un rincorrersi di contraddizioni e dubbi, è una sorta di poesia in prosa, maturo e comprensibile, in primo piano viene messo l’amore e soltanto di sfondo emerge l’impronta omosessuale e le conseguenze che ne derivano.
Un’opera delicata anche per quanto concerne i personaggi secondari – il padre di Elio, la madre, il giardiniere, la cuoca, nonché la piccola Viola – un erotismo travolgente e imprevedibile, la cornice della Riviera e di una villa che sembra sospesa nel tempo e nello spazio, questo romanzo sembra il sogno ad occhi aperti che ogni innamorato vorrebbe fare.
Cosa non mi è piaciuto?
Non esattamente il finale, ma quello che non c’è stato in mezzo, il salto temporale che va dal termine effettivo della vicenda al capitolo che tutto conclude, un ritorno al passato in cui i protagonisti si incontrano all’improvviso riaprendo uno scrigno che si pensava chiuso e ormai sigillato.
Un romanzo che consiglio a chi ama lasciarsi andare ai sentimenti senza aver paura di niente, dedicato a chi crede nell’amore incredibile.