A ben riflettere, si può bere il vino per cinque motivi: primo per far festa, poi per colmare la sete, poi per evitare di avere sete dopo, poi per fare onore al buon vino e, infine, per ogni motivo.
-Friedrich Rückert-
Vermiglio, porpora, granato o aranciato. Sono i colori del vino rosso del Chianti e il profumo intenso di mosto è quello delle dolci colline senesi, famose proprio per questo: per il vino e per le sue bellezze. Del resto il vino è ‘ “poesia della terra, evoca i mondi e colora la vita umana”.Questo post ripercorre le tappe più importanti di un wine tour alternativo, tra i vigneti, gli olivi toscani e i borghi medievali. Un tour dedicato proprio ai cultori del vino, a chi è un esperto sommelier o semplicemente per chi il colore rosso del Chianti lo ama e basta.
La prima tappa del nostro viaggio è Firenze: non che abbia qualcosa a che fare con il mosto o con l’uva, ma semplicemente perchè il tour per le campagne toscane che vi propongo non è il solito giro prestampato che trovate sulle guide, ma è un viaggio all’avventura a cavallo di una vespa. La brezza autunnale, il sole misto al profumo di vino non sono che il cocktail perfetto per questo viaggio; un mix che perderebbe quel valore aggiunto se si scegliesse la macchina. E’ come ordinare un analcolico chimico alla fragola, anzichè un frullato di frutta fresca. Ovviamente proprio lì a Firenze, a due passi dalla stazione di Santa Maria Novella c’è un Motorcycle rental dove potrete scegliere il mezzo che più vi piace e partire alla volta dei colli del Chianti.
La prima sosta che vi consiglio è ad Abbadia a Isola, un borgo medievale del 1001 a circa 60 km da Firenze. Un luogo splendidamente silenzioso e riflessivo, immerso nella rigogliosa natura senese. Fondato dai Longobardi,nel medioevo ha accolto monaci benedettini che hanno pennellato le mura dell’abbazia con una tonalità austera, religiosa e l’hanno collocata nel cuore della via francigena, il crocevia dei pellegrini che sin dai tempi più remoti percorrevano le campagne per giungere a Roma. Una bellezza benedettina senza eccessi, dove il tempo sembra essersi fermato a qualche secolo fa tra quelle mura di pietra antica e il profumo dei fiori.
Qualche manciata di chilometri più in là ecco scorgersi una fortezza, Monteriggioni, forse un po’ più conosciuta per le sue cinta murarie decantate da Dante nel canto XXXI dell’inferno. Il borgo medievale è arroccato su una dolce collina e permette di ammirare dall’alto la splendida campagna del Chianti e della Valdelsa. Eppure qui, nonostante il paesaggio senza tempo, gli amanti del vino e della buona cucina potranno sorseggiare vino e assaporare i piatti tipici toscani nei ristoranti presenti dentro le mura storiche, rievocando con la mente scene di quelle battaglie ricordate da Dante. E con il calar del sole, il cielo si tinge di rosso, il colore del vino.
E quale momento migliore per giungere a Siena se non al tramonto? probabilmente una delle città più romantiche toscane: con i suoi vicoli stretti, gli edifici in pietra, quel dolce accento toscano e la famosa piazza del campo con i suoi cavalli e le sue contrade. Con una storia vecchia come il mondo, Siena non poteva che far parte del patrimonio dell’umanità e attirare ogni anno milioni di turisti incantati dalle sue bellezze, dalla sua architettura, dalle tradizioni secolari e dal suo ottimo vino.
Lo ammetto, la Toscana è forse una delle zone che preferisco d’Italia: lì, si trova davvero tutto. Dalla cucina tradizionale, alla bellezza delle colline in fiore e all’incredibile patrimonio culturale che essa custodisce.